1. Una donna violenta


    Data: 16/12/2020, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... uccise solo con l’alito puzzolente intriso di birra.
    
    Raccolsi le mani al viso, convinta che mi menasse ma lei si limitò a prendermi per la camicetta, all’altezza del petto; con la sua forza mi sollevò quasi dal pavimento, poi, sciorinò sul mio volto una litania di offese.
    
    Non capii una sola parola ma, in compenso, venni subissata dagli spruzzi di saliva che riversava dalle labbra carnose.
    
    Un attimo dopo, invece di continuare quella che sarebbe potuta diventare una vera rissa, si rimise in piedi e con espressione disgustata, si allontanò dalla mia vista.
    
    Incredibile!
    
    Tirai un sospiro di sollievo, l’avevamo scampata bella: la serata poteva finire veramente male. Fortunatamente la gente che frequentava quel locale era meno aggressiva di quanto avessi temuto. Mi alzai, aiutata da Nunzio che, finalmente, sembrava meno ebete e più preoccupato.
    
    Una volta in piedi, però, mentre mi davo una spolverata alle mutande, visto che ormai la mia lingèrie era diventata di dominio pubblico, mi accorsi che qualcosa non andava.
    
    Nel locale era caduto un silenzio pregno di aspettativa e tutti gli occhi erano puntati su di noi.
    
    Sottovoce, per non dare nell’occhio, sussurrai al mio ragazzo:
    
    -Ma ... che c’è ancora, mica saranno razzisti? Perché ci guardano come fenomeni da baraccone? – cominciavo a preoccuparmi più di prima – credo sia meglio se ce ne andiamo ... –
    
    -Ehm, amore, non credo sia così semplice... – disse Nunzio abbastanza impacciato – vedi, la ragazza di ...
    ... prima, quella a cui hai dato un calcio ... –
    
    Lo guardai allucinata, mi sembrava che anche lui parlasse slavo, visto che non riuscivo a comprendere cosa diavolo volesse dire:
    
    -Insomma, quella, – continuò lui con sguardo timoroso – ecco ... lei, ti ha lanciato una sfida! –
    
    -Sfidata? – a quel punto ero veramente nel pallone – Che cazzo vuol dire... quale sfida? Ma io chiamo la Polizia, qui siete tutti matti... – divenni veramente furiosa. Ora ce l’avevo anche con quel coglione di Nunzio; a un tratto lo sentii estraneo, lontano.
    
    Dopotutto, la nostra non era una storia d’amore... quindi tra noi, a parte l’amicizia e una buona intesa sessuale, non c’era altro.
    
    Lui mi fece segno di calmarmi ma io non ne volevo sapere, la mia mentalità “estremamente civile” poteva pure accettare una litigata improvvisa ma una sfida no... che roba. Cose da terzo mondo, da ghetto: trovavo quell’idea repellente, assurda.
    
    Mi girai per uscire, dandomi un contegno di superiorità ma alle mie spalle trovai i due buttafuori di prima... deglutii per la paura.
    
    Quelli non erano “ragazze”. Avevano le braccia conserte e l’espressione decisa, ognuna delle loro mani era grossa come il mio avambraccio.
    
    L’attesa della gente era palpabile e, forse era solo un mia impressione, ma mi sembravano, tutti, un po’ sull’incazzato.
    
    Ulteriore disappunto mi nasceva dal fatto che, quel maledetto locale, si riempiva nella notte, invece che svuotarsi.
    
    Una sensazione di irrealtà mi prese e mi girò la testa, ...
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