Il vicino Cap. 4
Data: 05/12/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Astarte, Fonte: RaccontiMilu
... pelle accaldata dei seni. Gemo, mentre me li strofina con movimenti circolari sui capezzoli già duri, e poi giù, sullo stomaco. Ho la pelle d’oca su tutto il corpo, ma continuo a segarlo con una mano mentre lui scende tra le mie cosce spalancate, supera il monte di venere e posa il ghiaccio sulle labbra della mia fica.– Oh mio dio – sospiro, stringendogli il cazzo, e per tutta risposta lui insinua un cubetto tra le labbra della mia fica. Il solo contrasto tra il freddo e il mio clitoride in fiamme basta a farmi arrivare ad un passo dall’orgasmo, ma quando il signor Mario inizia a strofinarmelo alternando le dita bagnate e fresche con il ghiaccio non resisto oltre e vengo immediatamente aggrappandomi al bracciolo della poltrona e alla camicia del mio diabolico aguzzino.Ho bisogno di qualche minuto per riprendermi dal godimento, ma quando lo faccio registro immediatamente che l’erezione del signor Mario non è calata di una virgola. Mi lecco le labbra asciutte, poi bevo un sorso dal bicchiere di whisky che l’uomo mi offre e mi alzo.Mi avvicino al divano ondeggiando sui tacchi, mi chino a novanta appoggiando le mani sui cuscini di pelle e allargo le gambe per offrire agli occhi del signor Mario la vista della mia fica bagnata. L’uomo si alza e si spoglia totalmente, mentre io agito maliziosa il culetto, poi si mette alle mie spalle e punta la cappella contro la mia fica. In un attimo è tutto dentro, – Marina Marina, sei bagnata fradicia – dice con la voce strozzata. Inizia a ...
... scoparmi con colpi lenti e profondi, e intanto inizia a stuzzicare il mio culetto, lo accarezza, lo massaggia, e dopo averci sputato sopra un paio di volte lo forza fino a quando lo sfintere è abbastanza rilassato da accogliere il suo dito medio.– In camera ho un lubrificante – dice sfilandosi dalla mia fica.– No – lo fermo, – Non serve – mugolo, – mi prenda così, signor Mario – lo supplico.– Vuoi sentire il mio cazzo che ti rompe il culo, vero? Avrai quello che meriti, cagna – risponde afferrandomi un fianco. Sento il suo cazzo umido dei miei umori posarsi sulla rosellina e spingere. Mi aggrappo al divano e cedo alla mia voglia, senza remore, spingendo indietro il bacino, andando incontro al suo arnese. Il signor Mario spinge, risale lento ma inesorabile, e per me esiste solo il suo cazzo che mi invade. È magnifico, ed è ancora meglio quando inizia a muoversi avanti e indietro con forza, fino a quasi sfilarsi dal mio culetto per poi risalire di colpo, fino a impalarmi completamente. Ad ogni urto un gemito mi esce dalle labbra assieme a frasi sconnesse, – Sì, più forte, ancora! – lo supplico.– Ti piace puttanella, eh?- mi chiede, – Piccola troia…-Sa perfettamente che mi piace, il modo in cui ondeggio i fianchi per prenderlo fino in fondo e i miei gemiti non lasciano dubbi.Mi martella ad un ritmo sempre più serrato, sento che sta per venire e sto per farlo anche io, proprio nel momento in cui si pianta dentro di me e mi riversa dentro il suo seme con un verso roco.Mi abbandono sul ...