1. 04 La Segretaria


    Data: 02/12/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu

    ... velocità con cui le dita le torturavano il clitoride e la penetravano. La sua mano sinistra stringeva forte il mio avambraccio destro, quello che le stava dando piacere, cercando di limitarne il movimento. La testa bassa. Riuscì a dire un no strozzato. Gli occhi del ragazzo mi dicevano che aveva capito la situazione. Infatti poco dopo lo vidi dall’altra parte della sala con un collega che parlottavano e ci fissavano.
    
    Baciai Francesca sul collo e le dissi che il suo amico cameriere voleva vederla godere. – Alza la testa e guardalo negli occhi. Muoviti. Lo fece, tremando come non l’avevo mai vista fare. Guardò i due per un po’ mentre la masturbavo vistosamente. Credo che questo la eccitò e la fece venire. Afferrò il tavolo con entrambe le mani, piegandosi in avanti e spalancando la bocca. Le scappò un sospiro soffocato che fece però girare altri due ospiti non molto lontani. Girò la testa verso di me, ma senza riuscire davvero a guardarmi. – Sei contento adesso? – Abbastanza. Andiamo.
    
    Si alzò sistemandosi la gonna tra gli sguardi delle poche persone che avevano capito l’accaduto. Gli occhi dei due camerieri non la lasciarono finch&egrave non uscimmo dal locale.
    
    Le passai un braccio dietro la schiena, e camminammo per qualche centinaio di metri. L’aria era tiepida, le stradine che stavamo percorrendo quasi deserte nonostante fosse ancora piuttosto presto. La trascinai dentro una zona più buia e la misi con le spalle al muro. Iniziai a baciarla, mentre con la mano le ...
    ... afferravo un seno e con l’altra portavo la sua sulla mia erezione. Era di nuovo tutta concentrata a guardare se arrivava qualcuno. Mi aprii da solo i pantaloni, tirai fuori l’uccello e la spinsi ad accovacciarsi – cosa fai’ qui ci vedono’ – Zitta. Fammi vedere quanto sei cattiva. Succhiamelo per bene
    
    Si accovacciò e lo prese in bocca. Le tenevo ferma la testa mentre mi muovevo dentro di lei. Un paio di persone passarono, ma non credo si accorsero di noi, o non lo diedero a vedere. Quando venni ingoiò tutto senza fermarsi. Ormai in quello ci sapeva fare. Si rialzò e si sistemò un po’ la gonna e la camicia, poi ci incamminammo verso l’hotel.
    
    Rimase in silenzio. In camera mi guardò dritto negli occhi – Mi hai fatto fare la figura della puttana al ristorante La tirai con forza verso di me – Tu sei la mia puttana, lo sai vero? Non rispose. Mi baciò. La sua lingua nella mia bocca, la sua mano a cercare il mio sesso – Dai’ scopami’ Mi stupì Le sollevai la gonna e in pochi istanti le fui dentro. La storia con Francesca continuava e credo che iniziasse a piacerle davvero essere trattata in quel modo deciso e ruvido.
    
    Io sinceramente non sapevo perché con lei mi venisse da fare così, visto che non &egrave la mia tipica natura. In ufficio per fortuna nulla era in apparenza cambiato ma quando partivamo insieme, se dovevo passarla a prendere a casa si faceva trovare con abiti più provocanti del solito: generose scollature, gonne corte, tacchi alti.
    
    Durante un lungo viaggio in auto ...
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