04 La Segretaria
Data: 02/12/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu
... di più le gambe mi spingeva il viso con forza verso la sua figa. Tra un sospiro e l’altro continuava a ripetere quella parola. – Oddio” oddio’.. ahhhh’. Oddio’.
Mi alzai in piedi, smettendo di toccarla. La guardavo dritta negli occhi mentre lei cercava di sostenere lo sguardo. Mi slacciai i pantaloni, lentamente. Non riuscivo a capire se fosse più eccitata o tesa. La presi e, girandomi, lei si trovò con il letto alle spalle. Le tolsi anche la gonna e la forzai a sdraiarsi. La camicetta in parte aperta, autoreggenti e stivali.
La tenevo per le caviglie. Le sue gambe aperte davanti a me, con la figa ben rasata esposta al mio sguardo. Lei respirava davvero velocemente mentre mi fissava. I suoi occhi nei miei, poi in mezzo alle mie gambe. I miei pantaloni erano a mezza gamba con i boxer. Il cazzo duro davanti a lei. Mi chinai e la penetrai. Lanciò un urlo. Poi mi abbracciò e cercò la mia bocca.
Me la scopai ferocemente. Il mio cazzo entrava ed usciva da quella figa stretta e bagnata facendo molto rumore, un suono che mi piaceva sentire. E mi piaceva vedere il suo volto, le sue smorfie di piacere intenso. La vidi piangere, contorcersi, godere.
Quando sentì che acceleravo il ritmo riuscì a dirmi solo – Non dentro’ Ti prego… non venirmi dentro… Mi sfilai e le sborrai sulla pancia, sporcandole una delle calze.
Continuò a guardarmi mentre mi segavo davanti a lei, con ancora una delle sue gambe sulle spalle. – Non credevo di pacerti… me lo disse senza guardarmi. Io ...
... non le risposi. Avevo appena fatto una cazzata gigante.
– Credo sia meglio se ti vai a cambiare… mi spiace… Si alzò dal letto, evidentemente imbarazzata, tenedosi una mano sul sesso e una sul seno come se fosse stata completamente nuda. Però mi baciò prima di sparire in bagno. La sua mano mi sfiorò l’uccello. Ero quasi certo l’avesse fatto di proposito.
Quando tornò si era aggiustata abbastanza ma mi disse che sarebbe stato meglio se fosse tornata in camera sua.
Passai un paio d’ore a riflettere sulle conseguenze possibili di quello che avevo fatto, mentre cenavo da solo al terribile ristorante dell’hotel.
Mi arrivò un sms: era dal primo giorno che avevo voglia che accadesse. Risposi ‘ sarà il nostro piccolo segreto. Speravo davvero rimanesse tale.
Ancora non immaginavo dove quella prima volta ci avrebbe portati. I giorni seguenti furono complicati. C’era dell’imbarazzo tra noi ma nessuno dei due ne parlava. Il lavoro però ci costringeva ad un nuovo viaggio insieme: tre giorni interi da soli. Il tempo in macchina passò parlando del lavoro che ci aspettava ma la sera a cena fu terribile. Da soli nel piccolo ristorante della gasthaus in tirolo, eravamo piombati in un lungo silenzio. Fu lei a romperlo, evidentemente cercando di farsi coraggio.
– Sai, a Roma è stato molto bello. E so che non possiamo stare insieme’ ma non riesco a dimenticare quella sera’ Mi uscì una delle mie solite battute del cavolo – beh, magari stasera quelli della camera accanto ci ...