1. Buon compleanno


    Data: 28/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... Simigliano il dieci maggio del millenovecento***?”
    
    “Scusi, - feci allora un po’ seccato – la manda forse Maria De Filippi?”
    
    Lui scoppiò a ridere.
    
    “Guardi che non ho intenzione di accettare buste di nessun tipo.”, continuai.
    
    “Non c’è nessuna busta, non si preoccupi. – fece lui – C’è invece un regalo per lei.”
    
    “Un regalo per me?”
    
    “Oggi non è il giorno del suo compleanno?”
    
    “Beh, sì…”
    
    “Oggi non compie quarant’anni?”
    
    Lo fissai senza rispondere: come faceva a sapere così tante cose sul mio conto?
    
    “Ma lei chi è? – esclamai – cosa diavolo vuole da me?”
    
    “Gliel’ho detto, devo consegnarle un regalo.”
    
    “Un regalo? E da parte di chi?”
    
    “Mi scusi, ma questo non glielo posso dire. Non mi fa entrare?”
    
    La più elementare regola di prudenza avrebbe suggerito di tenerlo fuori, ma come potevo dire di no a un tale rappresentante del sesso maschile? Così, mi feci di lato e lo lasciai entrare. Come se già conoscesse la casa, mi precedette in soggiorno, mentre io lo seguivo, fissando imbambolato il suo magnifico sedere compresso nella morsa dei jeans.
    
    Lo so, lo so: mai far entrare in casa uno sconosciuto e, se fossi stato più lucido, avrei senz’altro seguito questo consiglio: quante volte lo hanno ribadito anche a Striscia la Notizia? Ma in quel momento non ero in grado di ragionare, non dico lucidamente: non ero in grado di ragionare per niente: la vista di quel corpo, l’odore di quel corpo, il magnetismo e le suggestioni che da quel corpo emanavano mi ...
    ... avevano completamente bollito il raziocinio. Arrivati in soggiorno:
    
    “Allora, questo regalo?”, chiesi, fingendomi seccato.
    
    Lui si voltò con un sorriso che mi mandò del tutto in cortocircuito, allargò le braccia e:
    
    “Eccomi, - disse – il tuo regalo sono io!”, e prese a slacciarsi la camicia, tirandosela fuori dai pantaloni e sfilandosela del tutto.
    
    Un’ondata di calore, di profumo speziato si avvolse e mentre fissavo con gli occhi sgranati quel petto glabro così squisitamente modellato, lui prese a sbottonarsi anche i jeans, abbassandoseli poi sotto le natiche e restando davanti a me solo con un paio di boxer aderenti, che gli facevano sul davanti un rilievo aggettante, ben sottolineato dal colore chiaro del tessuto.
    
    “Vuoi che continui?”, fece con un sorrisino sfrontato.
    
    Non risposi… non c’era niente da rispondere, quando tutto me stesso urlava di sì.
    
    E lui lo capì infatti benissimo: facendo leva coi piedi si sfilò i mocassini, scalciandoli via, quindi si tolse i pantaloni e infine, trapassandomi col suo sguardo, fisso nei miei occhi, si agganciò coi pollici l’elastico dei boxer e prese a tirarseli giù lentamente… scoprendo il basso ventre… poi l’orlo rado del ciuffo…
    
    A questo punto si fermò, sempre guardandomi fisso… e io risposi, o meglio fu l’innato istinto della troia ormai sveglio in me e incontrollabile a farlo. Mi avvicinai e mi inginocchiai davanti a lui, gli agguantai le natiche sode e le strinsi, tirandolo a me e premendo il volto sul suo basso ...
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