1. Buon compleanno


    Data: 28/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Non ho mai amato le feste di compleanno, né quelle degli altri, in cui bisogna essere tutta allegria e felicitazioni, ignorando che in realtà si sta festeggiando un passo avanti verso la vecchiaia; né men che meno le mie, in cui è il sottoscritto a ritrovarsi vittima sacrificale del rito. Perché questo in realtà è una festa di compleanno: un rito solenne, chiassoso, quanto macabro, per esorcizzare il terrore di diventare più vecchi.
    
    È per questo che ho sempre tenuta il più nascosta possibile a tutti la data del mio compleanno, anche se c’è sempre stata qualche fuga di notizie e immancabilmente mi è arrivato qualche “tanti auguri” o “cento di questi giorni” da colleghi che sfoggiano sorrisi a cinquanta denti per l’occasione…. Magari sperando che gli offrissi un caffè. Cosa che ovviamente mi sono sempre guardato dal fare per non incoraggiare eventuali sviluppi futuri.
    
    Come dicevo, non ho mai amato le feste di compleanno e men che meno quell’anno che oltrepassavo la soglia dei quaranta. Sì, lo so che i quaranta segnano, a dire di tutti, l’apice del vigore sessuale del maschio… ma segnano anche l’inizio del declino, il che non è una prospettiva incoraggiante. Certo, con un po’ di buona volontà ci aspettano ancora un’altra ventina d’anni di buon sesso, almeno si spera. Ma era quella data di scadenza, che mi si prospettava all’orizzonte per la prima volta, a dare al mio stato d’animo quella nota di grigiore, la mattina del mio quarantesimo compleanno… un cambiamento di ...
    ... scaglione, dalla trentina alla quarantina, che non mi entusiasmava affatto.
    
    Avevo fatto di tutto perché la notizia non trapelasse, e tenendo generalmente un profilo molto basso e pochissime amicizie, e ci ero riuscito, a quanto sembrava, visto che nessuno dei miei colleghi in ufficio si avvicinò per dirmi sorridendo:
    
    “Ehi amico, tanti auguri!”
    
    Tornato però a casa, mi resi conto che non ero corretto con me stesso ad ignorare questa scadenza pur sempre importante nella vita di una persona; così, rovistai in frigo per cercare qualcosa di buono e scovai anche una bottiglia di spumante, dimenticata da chissà quanto tempo. Ottimo: pensai di farmi subito un brindisi alla mia salute, e stavo giusto per stapparla, quando sentii suonare alla porta. Chi diavolo poteva essere, e a quell’ora, poi? Andai ad aprire e mi trovai di fronte un giovanottone che mi lasciò a dir poco senza fiato: sui venticinque/trent’anni, un metro e ottanta, a occhio e croce, per ottanta, un volto di quelli che basta guardarli per capire il livello di testosterone in grado di sprigionare… Aggiungeteci dei jeans stretti e una camicia aperta sul torace, e capirete l’attimo di sbandamento che ebbi e di cui lui certamente si accorse.
    
    “Il signor Carmine?”, mi chiese infatti con un sorriso che esprimeva più della semplice cordialità.
    
    “Sì”, risposi con un filo di voce.
    
    “Il signor Carmine Santellini?”
    
    “Sì”, ripetei, prendendolo per un rappresentante di aspirapolveri o un attivista religioso.
    
    “Nato a ...
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