1. Zozzerie in bagno - Nuda e Ubriaca con una Mano tra le cosce


    Data: 14/11/2020, Categorie: Masturbazione Autore: Tre Madonne, Fonte: EroticiRacconti

    ... sorrido, quando, ripensando a quell'articolo letto online, immaginai il mio cervello come in quel cartone animato, intento a produrre tante piccole dopamine vestite come zoccole, in transumanza sulla Salaria.
    
    La figa si contrae attorno alle mie dita, riportandomi alla realtà, quanto vorrei un cazzo adesso. Caldo, duro. Sentirmi piena. E allora le spingo più in profondità, per sopperire alla mancanza di carne, le muovo con lentissimi movimenti circolari mentre con il palmo premo sul clitoride, alternati a veloci e brutali affondi.
    
    Il piacere mi investe e quasi mi sento inabissare in quel giaciglio di acqua, ancora così calda, che incontenibile, come la mia voglia di godere, trasborda dalla vasca.
    
    I capezzoli lambiti dalle onde che il mio movimento provoca, si inturgidiscono. Adoro il mio seno, adoro il fatto che sia così sensibile.
    
    Adoro l'idea che tu, uomo, possa guardarlo e desiderare di segarti lì in mezzo. Usare e abusare della mia pelle, per il tuo sporco piacere.
    
    Con questo pensiero in mente allungo il braccio per recuperare la bottiglia e rovesciare qualche goccia di quel liquido vermiglio direttamente sul mio petto, in un gesto teatrale, recitando la parte di puttana di alto bordo.
    
    Mi rendo conto di essere annebbiata e rallentata nei gesti, sorrido proiettando l'immagine di me stessa vista attraverso lo sguardo di te, uomo.
    
    Non ho bisogno delle tue mani, adesso. Né della tua lingua, tanto meno del tuo cazzo. Ho me stessa e mi basto.
    
    E te lo ...
    ... dico fissandoti mentre, riposata la bottiglia sul bordo, incalzo il movimento.
    
    Puntello i piedi sulla ceramica, sono dannatamente scomoda ma determinata a scoparmi. Con i polpastrelli sento distintamente la pelle ruvida più sensibile, pochi affondi e sono obbligata a fermarmi. La morsa degli spasmi stritola le mie dita. Sono così vicino dall'esplodere e mi incazzo. Per qualche secondo riacquisto lucidità e mi impongo di fermarmi. Con il tempo ho imparato a controllare il mio corpo. Maledetto, lo stronzo.
    
    Ogni mio muscolo è teso.
    
    Il cuore rimbomba nelle tempie.
    
    Non riesco a pensare ad altro che a ricominciare, però.
    
    Penso che potrei usare il vetro della bottiglia, per darmi piacere. È lì a portata di mano.
    
    Strofinarlo lenta e sensuale tra le labbra, come fosse la lingua di un uomo che ha voglia di farmi venire nella sua bocca.
    
    Ma il piacere incalza prepotente.
    
    E così, nuda e ubriaca con una mano tra le cosce ricomincio a fottermi. Senza badare ai gemiti rabbiosi che fanno eco al suono dell'acqua che sbatte a terra.
    
    Senza badare al tuo sguardo.
    
    È così che godo, uomo.
    
    Così gode una donna che è la puttana di sé stessa.
    
    Con due dita piantate in figa.
    
    Il piacere mi mozza il respiro in gola.
    
    In un ultimo brutale affondo inarco il mio corpo, andando ad assumere una posa innaturale
    
    E un istante dopo, avvolta da un silenzio surreale, esplodo, preda del piacere.
    
    Solo un suono, in quel medesimo momento, rimbomba e si schianta sulle pareti. ...