Zozzerie in bagno - Nuda e Ubriaca con una Mano tra le cosce
Data: 14/11/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Tre Madonne, Fonte: EroticiRacconti
Soffocone di Vincigliata.
A guardare la bellissima etichetta mi sento ancora più investita di una strana fluidità.
Come se non avessero fatto già abbastanza i 13 gradi e mezzo di questo rosso davvero notevole.
Se continuo a muovermi e non sto attenta, c’è il rischio altissimo che la bottiglia cada, perdendomi poi la possibilità di finire il poco che ci è rimasto dentro. Cazzo, ma che mi è preso stasera?
Perché mai ho avuto la brillante idea di poggiare il vino sul bordo della vasca. Adesso è li, di fronte a me e sembra fissarmi aspettando l’esatto momento in cui mi lascerò andare.
Ad ogni movimento che faccio per cercare una posizione più comoda, immagino il rumore che farebbe il vetro in frantumi sul pavimento, se con il piede imbrattato di schiuma solo lo toccassi.
Che caldo. Il rumore dell’acqua bollente, che ogni tanto faccio scorrere per mantenere alta la temperatura, sembra fare da perfetto sottofondo a questo completo abbandonarmi.
Il vapore di cui ormai è pregno l’intero bagno, rende tutto umido e gocciolante e mi mette addosso una sensazione di indefinito che mi rende ancora più oscenamente molle.
E non è mica perché ho bevuto. Sento l’alcol scorrermi nelle vene sì, e mi piace perché mi sento leggera.
Ma non è di certo questo a rendermi così lasciva.
Più di ogni altra cosa è il mio corpo nudo e sguaiato che mi ubriaca.
Sono i capezzoli duri a fior d’acqua che se solo sfioro, mi ricordano la voglia che ho di farmeli ...
... succhiare.
Sono le gambe aperte e poggiate senza grazia sui bordi, che messe così sono un chiaro invito a farmela leccare.
Mi manca l’aria. La luce rossa dei faretti crea un atmosfera intima e calda quasi a completare il quadro.
La mano scivola giù fra le cosce arrivando alla fica gonfia che sbatte e sussulta al mio tocco poco delicato.
Mi contorco spingendo la testa indietro mentre gocce di sudore cadono dai capelli raccolti sporcandomi il collo.
Guardami.
Se fossi lì, seduto sul cesso, cosa penseresti, uomo.
Che sono nuda e ubriaca con una mano fra le cosce a consolarmi perché ho voglia di cazzo?
Pensi davvero che tutto sia così fottutamente semplice?
Io sono qui dove voglio essere.
A darmi piacere perché questo corpo lo pretende.
A prendermi la scena come prima attrice di uno spettacolo improvvisato tanto quanto sporco.
Pensi davvero che se ora mi alzassi e avvicinassi la mia pelle bagnata e scivolosa alla tua, sarebbe per farti godere?
Uomo.
Piegata fra le tue gambe, ora, io te lo prenderei in bocca per il solo piacere che mi dá succhiarti il cazzo.
Forse è per questo che stasera ho scelto il Soffocone, perché succhiare il cazzo in fondo è da vera intenditrice. Afferro il vino concentrata per non farlo sfuggire tra le dita insaponate e ne bevo ancora un po', una goccia scivola lungo il vetro e d'istinto avvicino le labbra e la lecco. Lecco questo nettare risalendo fino in cima alla bottiglia e poi passo la lingua sul contorno, ci gioco come se ...