1. Tre sorelle – Capitolo V


    Data: 10/11/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Voyeur Autore: Ser_lancilot, Fonte: RaccontiMilu

    ... assente, lanciandomi diversi sguardi divertiti. `Oh cazzo, spero non le stia raccontando tutto` pensai, rassegnato.
    
    Seguì un lungo calvario al bagno, le quattro donne si alternavano abilmente, io attendevo impaziente, immaginavo di entrare in camera di Federica e Letizia, o riprendere la complicità con Rebecca e conoscere la cugina Beatrice. Marco dopotutto non era di aiuto. Seduto sul divano, guardava la tv, non era di alcuna compagnia. Io, sulla sedia, lanciavo occhiate alle camere delle ragazze, nella speranza di osservare almeno una striscia di carne, non ancora sazio di quella vista e avuta nella giornata. Tutt’altro, gli eventi, così particolari ed eccitanti, non facevano che accrescere il mio desiderio.
    
    La voce di Federica che apriva la porta e mi chiamava mi distolse da quei pensieri. – Ste vieni un po’, ho bisogno di un parere maschile – Mi fiondai verso di lei.
    
    Federica era sulla porta, rientrò vedendomi avvicinare. Letizia era seduta sul letto, appoggiata sulle braccia, all’indietro. – Che dici? Ti piace? Letizia dice che non è il massimo per una serata in discoteca – sorrise, come sempre. Indossava un abito bianco, merlettato, quasi estivo. Altezza sopra al ginocchio, incredibilmente casto sul petto. Un paio di stivali texani marroni sotto al ginocchio. Non il classico vestito che ci si aspetta da una ragazza in discoteca. Ma poteva permettersi un vestito controcorrente, in quel giorno e con il suo modo di fare. – Sei molto bella Fede! Certo, ho capito ...
    ... cosa intende Letizia, ma stai bene davvero… io ci proverei insomma mentre balliamo – scherzai – Dai stupido – rise, leggermente imbarazzata – Va bene, allora aggiudicato. Forse gelerò un po’ senza calze… mi scalderà l’alcol, per una notte – poi incamminandosi verso il bagno – Vado a prendere la piastra, Leti, arrivo –
    
    Federica era uscita, feci per incamminarmi anche io di nuovo verso il salotto. Ma una voce flebile mi fermò. – Beh, non mi dici come sto io invece? –
    
    Mi girai verso Letizia. Inndossava una camicetta bianca, aperta sul davanti. Il suo seno piccolo, messo in risalto dal reggiseno nero, che fuoriusciva leggermente, per poi nascondersi in un vedo non vedo dietro la camicetta semitrasparente. Più in basso, una corta gonnelina a pieghe nera, un paio di stivaletti anch’essi neri e delle calze sottili mettevano in risalto le sue gambe piccole ma ben fatte. Decisamente da capogiro. E mentre finivo di posare il mio sguardo su di lei, vidi le sue gambe che si aprivano spudoratamente, mostrando il suo interno coscia e infine il tesoro tra le sue gambe. Dalle sottili calze notai che non aveva indossato le mutandine. Le avevo io dopotutto, nella giacca. Avrebbe potuto prenderne altre. Ma doveva aver deciso diversamente, per quella sera.
    
    Ebbi solo il tempo di sciogliermi a quella visione, senza dire nulla, che sentii Federica riavvicinarsi. Lanciai uno sguardo a Letizia che comprese, chiudendo le gambe divertita, mentre prendevo nuovamente la direzione della porta. ...
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