Una trav milf con tanti, ma proprio tanti... 2 di 4 (seconda parte)
Data: 09/11/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... e quel signore incominciò una lunga chiacchierata per capire quanto fosse davvero troia e se fosse disponibile per… soddisfare le loro voglie concludendo con un: “qui è sempre meglio che entri una troia, almeno la paghiamo e ci possiamo fidare dei suoi servizi.”
A quel punto Pam, sempre più incredula, decise di stare al gioco e accavallando le gambe in modo assai malizioso replicò, con un sorriso complice, che quel gioco poteva anche interessarle: “purché la tariffa sia adeguata al carico di lavoro.”
A quel punto il comandante concordò con lei una specie di tariffario chiedendole infine di dare una dimostrazione delle sue capacità e, continuando a darle del lei, “anche per vedere se è in grado di soddisfarli tutti senza cedere per stanchezza.”
A questo punto Pam fece una faccia stupita e allo stesso tempo si dimostrò incuriosita su cosa avesse in mente: “semplice, ti scopano in venti, metà in bocca e metà nel culo. Se ce la fai sei fatta per questo lavoro e diventi la nostra troia. Se lo concludi ti prendi anche duecento euro. Sei pronta?” concluse passando al tu.
“Venti! Venti!” ripeté fra sé e sé. “Al massimo lo avevo fatto con quattro prima che quei sei mi prendessero con la forza. Con venti? Come posso reggere con venti?”
Ma all’idea di avere tutti per lei venti cazzi si fece forza e accettò la sfida.
La condusse in una stanza vicina dove era già stata preparata una specie di cabina chiusa con quattro fori, uno per ogni lato e aperta in alto per far ...
... passare un po’ di luce, insomma una specie di di gloryhole.
“Ti chiudiamo dentro e faccio venire i miei uomini. Prima dieci, poi altri dieci. Come finisci con uno passi ad un altro. I primi te li scopi in bocca e bevi tutto. Non voglio vedere macchie per terra. Inghiotti tutto. Chiaro?”
Fece di si con la testa.
“Poi ne mando altri dieci e questi te li scopi nel culo.”
A quel punto chiese se usassero dei preservativi ma anche questa volta si sentì rispondere che loro hanno l’obbligo di un controllo ogni due settimane e che quindi non c’è nulla da temere.
“Tu, piuttosto, hai un certificato?”
Ovviamente lo aveva perché, anche se non con la frequenza di quegli uomini, un controllo lo faceva con costanza.
“Si, tutto a posto. Possiamo cominciare. Spogliati nuda che ti chiudiamo dentro. Appoggiandosi su una sedia si denudò sotto lo sguardo attento dell’ufficiale e, rimanendo solo con la parrucca e con le scarpe con il tacco, andò dentro quell’improvvisato riparo.
Poco dopo sentì dei passi rimbombare nella stanza e una voce che ordinava ai presenti di spogliarsi indicando loro cosa avrebbero dovuto fare. Un attimo dopo comparvero i primi quattro cazzi.
A quel punto Pam si diede un gran daffare succhiando, aspirando e leccando al meglio delle sue possibilità e stando attenta, al momento dello schizzo, di averlo ben dentro la bocca. Anche se alcuni furono particolarmente lenti, altri arrivarono subito e in meno di un’ora aveva finito. Se ne accorse perché tutti i ...