1. Una trav milf con tanti, ma proprio tanti... 2 di 4 (seconda parte)


    Data: 09/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Qualche settimana dopo il telefonino di Pam si mise a squillare, distrattamente guardò chi era e… rimase di ghiaccio. La stava chiamando uno dei suoi violentatori. Pensò di non rispondere ma poi, quasi seccata da tanta spavalda arroganza, decise di rispondere per dire a quel bastardo tutto quello che non gli aveva potuto dire mentre si sentiva minacciata.
    
    Riconobbe subito la voce del capo che, fermandola ancor prima che potesse pronunciare una sola frase e senza giri di parole, le disse subito che: “il comandante vorrebbe conoscerti. Se ti va vieni in caserma vestita da troia per un colloquio.”
    
    Pam rimase spiazzata e tutti gli improperi che voleva proferire le restarono in gola perché mai e poi mai si sarebbe aspettata quella telefonata dai suoi aguzzini e, nuovamente presa dal panico, chiuse la conversazione.
    
    Rimase immobile a fissare il telefonino abbuiarsi e continuò a fissarlo prima di sedersi sconcertata sul divano. Rimase per un’ora buona a pensare richiamando nella memoria le immagini di quanto era successo e ripetendo le scarne parole sentite al telefono. Rivisse i momenti di paura e disagio, il sesso forzato ma, incredibilmente, furono i ricordi del profondo piacere che quella violenza le aveva procurato a prendere il sopravvento e, alla fine, decise di richiamare.
    
    Anche questa volta l’interlocutore non le diede il tempo di dire nulla e rispose: “hai fatto bene a richiamare. Lo sapevo che lo avresti fatto. Le troie come te amano il cazzo e se invece di ...
    ... uno ne trovano tanti non sanno più farne a meno.”
    
    Non rispose, rimanendo in silenzio perché quell’uomo aveva proprio indovinato: nella sua vita aveva preso talmente tanti cazzi che qualcuno in più non la spaventava affatto, anzi pensò che poteva essere quasi una sfida.
    
    “Come dicevo, devi venire in caserma ma chiama prima che il comandante non è a tua disposizione” e riagganciò.
    
    Questa volta rimase un male per il tono autoritario e, nella sua testa, rimise in discussione tutto, cercando di valutare gli aspetti positivi e quelli negativi e si prese qualche giorno per pensare ma alla fine decise di richiamare e di presentarsi.
    
    Si vestì da donna ma non da troia, preferendo un look semi sobrio: gonna corta ma non troppo, collant grigio e una camicetta leggermente scollata.
    
    Come si fece annunciare capì subito che era attesa e fu scortata da un solerte ragazzo nell’ufficio del comandante.
    
    Per tutto il tragitto sentì lo sguardo di parecchi militari addosso.
    
    La fecero accomodare in una saletta d’attesa per alcuni minuti e poi fu ricevuta dal comandante che, come la vide, per prima cosa si scusò per quanto le avevano fatto dicendo che, saputo dell’aggressione: “ho redarguito duramente quei sei che sono stati puniti adeguatamente. Purtroppo qui siamo spesso consegnati e dopo mesi di isolamento certi elementi assumono dei comportamenti del tutto inappropriati.”
    
    Continuò per un po’ fin che Pam gli rispose accettando le scuse.
    
    A quel punto il colloquio cambiò tono ...
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