Armando
Data: 07/11/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu
<<Il tuo cazzo mi è piaciuto proprio ieri… >>
Tiziana rabbrividì a sentir quelle parole uscire dalla bocca di sua figlia Anna, sempre così educata e cordiale con tutti. Stava origliando la sua conversazione al telefono da dietro la porta della sua stanzetta e strabuzzò gli occhi oltre ad impietrire. Anna continuò il suo discorso con disinvoltura, come se si sentisse al sicuro e ci fosse solo lei in casa.
<<Sì, dai… Armando non dire così… dai che devo andare che tra poco mamma entra a darmi la buonanotte… Sì, ciao, ci vediamo domani, puntuale… >>
Dopodiché il silenzio. Nonostante sua figlia avesse raggiunto la maggiore età per fare tutto ciò che sessualmente voleva, Tiziana avvertì l’impulso di proteggerla. Quel nome non le era certo nuovo, anzi Armando, il suo giovane autista personale le era piaciuto anche a lei quando lo aveva visto di persona. Glielo aveva raccomandato una sua conoscente al lavoro. Fu colpita fin da subito dalla sua affidabilità e cortesia, inoltre aveva già svolto il ruolo in precedenza e Tiziana le affidò Anna senza pensarci troppo. Armando era inoltre un bel ragazzo, capelli corti e occhi scuri, magro quasi quanto la figlia. Se ne invaghì ancora di più quando la sera, prima della buonanotte, la figlia le raccontava delle sue chiacchierate con lui e ritornava a casa felice e spensierata nonostante la mole di compiti. Ma a sentir quei discorsi proprio non ci stava; Tiziana decise che li avrebbe colti sul fatto, in modo tale che Anna avrebbe ...
... ragionato rendendosi conto di cosa stava facendo e Armando sarebbe diventato in breve tempo un lontano ricordo. Tiziana pensò ad un piano per salvare Anna e qualche giorno cercò di applicare la sua strategia.
Quel giorno ritornò a casa poco prima di loro. Si mise in libertà in camera e tirò su le serrande felice di essere rincasata prima del dovuto grazie al permesso chiesto al lavoro. Sapeva che Anna sarebbe tornata a momenti grazie a quanto lei aveva rivelato quella mattina a colazione. Si era appena tolta i vestiti lasciandosi l’intimo addosso quando la porta di casa sbatté e un trambusto prese vita. Tiziana sentì rumori di passi misti a baci e uscì dal suo rifugio per vedere di cosa si trattava; i rumori provenivano dalla cucina ed erano piuttosto equivoci.
Sua figlia e Armando ci stavano dando letteralmente dentro.
Un brivido le percorse la schiena e si appoggiò al muro, sporgendo la testa per vedere la scena. Spiare sua figlia fottere in maniera così ravvicinata Armando gli provocò una stretta di gelosia, non più di ribrezzo. Anna era china al cospetto del giovane, a torso nudo, i suoi seni delicati al vento da cui svettavano i capezzoli follemente inturgiditi. Era pronta a prendere in bocca quel membro non tanto lungo ma perfettamente eretto e solido come la roccia; la spada di Armando era sguainata e pronta per la battaglia che si delineò di lì a poco. Non appena Anna posò le labbra sulla cappella rossastra, Tiziana ebbe uno spasmo. Deglutì e un sussulto così ...