Ho la bocca piena, mando giu'
Data: 02/11/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69
... infiammata, del mio culo sfondato e dolente spiegandomene la causa, lei mi aveva accompagnato, era rimasta fuori, ma appena uscito aveva voluto sapere tutto.
Io e Cesare ci dirigiamo verso un bar di suo gradimento, defilato, non molto lontano da lì.
Ci sediamo ad un tavolo, in un angolo un po’ nascosto e ordiniamo due caffè.
Mentre aspettiamo mi chiede come va, cosa faccio, inizialmente nulla di che, poi il discorso vira su quello che è successo al casolare, di come, all’inizio, fosse stato in effetti titubante a farmisi quando G. gli aveva parlato di me e R., di quanto io fossi sottomesso e disponibile a fare tutto, con tutti i presenti, più di R., del mio culo profondo, su quanto fossi bravo a succhiare.
Quest’ultima caratteristica l’aveva colpito di più convincendolo, mi aveva inculato, come gli altri, la solita girandola, ma effettivamente quando gliel’avevo preso in bocca era andato fuori di testa,.
G. gli ha raccontato tutto, di T., di M., della mia precocità, delle feste, del mio fidanzatino R. che, in realtà, mi comanda , che sono la zoccoletta spanata del paese che si fa scopare da tutti.
“Lo fai ancora, ti fai sbattere in questo modo?” mi domanda ad un certo punto.
Io, arrossendo un po’: “Si… cioè… tutto come allora...”.
Che ci posso fare, è la verità.
Si vede chiaramente che si è eccitato a parlare di queste cose, poi: “Allora me lo prenderesti un po’ in bocca?”.
Annuisco, tocca la mia mano e mi dice dov’è il bagno, devo scendere ...
... delle scale.
Faccio quello che vuole, vado giù, nel seminterrato, in fondo al corridoio c’è la stanzetta del wc, è un palazzo vecchio, è piccola e puzza un po’, vabbè.
Entro dentro, alcuni istanti dopo arriva Cesare: “Apri Polly, sono io”.
Stiamo stretti, stendo a terra della carta igienica, mi inginocchio, gli slaccio la cintura e glielo tiro fuori, già eretto.
Faccio tutto questo in apnea, senza pensare.
La sua mano mi accarezza la nuca, la spinge verso il cazzo svettante, apro la bocca ma invece della cappella gli prendo in bocca le palle, prima una e poi l’altra, geme, forse di dolore e frustrazione, lecco il tronco, su e giù per un po’, poi, finalmente, lo faccio entrare. Quando tiro una ciucciata potente alla cappella, in punta, quasi si piega in due, ansimando.
Non c’è molto tempo, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro, deve venire, allora con una mano gli reggo le palle, con l’altra lo masturbo mentre lo succhio e faccio avanti e indietro con la testa.
In effetti non ci mette molto, improvvisamente mi riempie di sborra, sussultando.
HO LA BOCCA PIENA, MANDO GIÙ.
Mentre si chiude i pantaloni me la sciacquo al rubinetto.
Risaliamo le scale, incrociamo due turisti stranieri, che ci danno il good morning, ricambiamo.
Tutto questo sarà durato dieci minuti, nessuno, chiaramente si è accorto di nulla, neppure il cameriere che ci ha servito.
Torniamo verso il corso, sembra soddisfatto anche se gli sarebbe piaciuto fare le cose con ...