Il Mago e la schiava +dialoghi
Data: 31/10/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Regina_di_spine, Fonte: RaccontiMilu
... elastico e mi racchiuse i capelli in un’alta coda in modo da lasciare scoperta la schiena. Fino a quel momento mi cadevano lunghi coprendomi i seni e parte del fondo schiena. Mi sentii davvero nuda. Tutto il mio corpo era alla sua portata. I cinturini negavano i miei movimenti, la rosa le mie parole. Si portò nuovamente alle mie spalle dai rumori che emettevano i suoi vestiti compresi che si era tolto la camicia. Poi sentii sfilare la cintura e un suono metallico tintinnò dietro di me. Speravo non si accorgesse che i miei umori avevano già fatto capolino da quelle labbra socchiuse. Ma le mie speranze si dileguarono appena la sua mano scese lentamente verso il basso. Trovò senza fatica l’ingresso. I miei occhi si chiusero e la mia bocca compresse il gambo per paura di farlo cadere. Fu un attimo che il dolore mi fece riaprire gli occhi e la luce rimpossessarsi dei miei occhi.. Aveva estratto la mano e con l’altra aveva sferrato su di una natica la cinghia. ‘La rosa, non deve cadere o si rovinerà.’ Disse. “STRONZO” Pensai io “Sai che m’importa della tua rosa!” Non ne sarei del tutto sicura ma credo che sia anche un perfetto telepatico, dato la forza con cui sferrò la seconda sferzata. ‘Dovrebbe importarti della sua incolumità, ne andrebbe delle tue punizioni.’ Si, di certo mi aveva letto nella mente. Ora mi dolevano entrambi i lati. ‘Vatti a sdraiare.’ Camminai verso il mio letto e mi misi a pancia in sotto. Sapevo che era quello il lato in cui mettermi quando avevo i polsi ...
... legati dietro alla schiena. Lui prese un altro paio di cinturini e mi legò anche le caviglie. Erano uniti da una barra metallica che non mi permetteva di chiudere le gambe. Poi con la stessa magia con cui prima era comparsa la rosa, un cilindro in alluminio freddo e liscio comparve. Mi percorreva il corpo sfiorandomi la pelle, brividi di freddo avevano increspato la cute e la muscolatura della schiena si era contratto con il resto del corpo. Solo un luogo era rimasto caldo e morbido. L’unico che desiderava ardentemente quel contatto. Non attesi molto, era come lo desideravo e lui lo sapeva. Ma c’era un ostacolo tra me e il mio piacere, LA ROSA, non potevo aprire la bocca, non potevo gemere ne respirare come i miei polmoni richiedevano. Dovevo solo trattenermi e trattenerla. Non era facile, volevo lasciarla andare e affrontare qualsiasi punizione pur di lasciar libera me e la mia mente. Ma sapevo di non poterlo fare, quelle punizioni di cui prima menzionava non comprendevano piacere, ma solo negazione. Resistetti, dovevo combattere contro quel piacere, anche se il mio corpo mi tradì più di una volta godendosi il piacere in un orgasmo che mi fece tremare vistosamente. Anche lui se ne accorse e la cintura che fino a poco prima avevo dimenticato dell’esistenza, riaccese un dolore che si mescolò subito al piacere facendomi inarcare la schiena e quasi perdere la rosa dalle labbra. La morsi lievemente, per trattenerla. Quella maledetta rosa, era più importante di me. “Lei non doveva ...