Marci frequenta la crema della città 2
Data: 28/10/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Voyeur
Autore: Elimo, Fonte: RaccontiMilu
... tutta la sborra, per poter finalmente aspirare l’aria. Si alzò con il busto e vidi la sua faccia sconvolta, non solo dalla forzata operazione di sesso orale ma anche dalla lussuria dell’atto, che l’aveva evidentemente erotizzata provocandole una sorta di perverso ma intenso piacere. Fare un pompino su una Bentley davanti a degli sconosciuti non è cosa di tutti i giorni… guardando spavalda verso me si asciugò lascivamente la bocca con la mano e rimase di tre quarti a cosce spalancate, senza neppure abbassarsi la gonna del vestitino. Nino al mio fianco aveva continuato a palpeggiarmi i seni, e poi infilato la mano sotto il mio abitino verde per accarezzare le calze velate e le mollette del reggicalze, salendo poi sulla coscia nuda e affondando le dita nella mia carne soda…. “Marci, Marci… Guarda come sono belli… Ti piace lo spettacolo, vero? ..Lo sai che anche Tu sei molto eccitante?…Si, sono certo che lo sai, ho capito che anche a Te piace essere ammirata, le conosco le puledre come te… “Amore… Ti prego… mi imbarazzi…” “Dai lasciati andare… non tirartela e non fare la schizzinosa, lasciati andare… Ti amo quando diventi una bella manza da monta… Lo so che Ti piace essere desiderata… ma poi vuoi anche essere chiavata…. e allora il cazzo non Ti basta mai, ne vuoi ancora e ancora… davanti e dietro…in bocca e tra le tette…. dimmi, Amore…vuoi godere? “ Così dicendo affondava la mano in mezzo alle mie mutandine nere, stropicciandole e massaggiandole fin sotto la figa. Mi volle ...
... anche baciare ancora in modo estremamente profondo…mentre mi sentivo preda di una specie di bestia bramosa del mio sesso, mi rivoltava lo stomaco essere violata in bocca e tra le cosce in modo così irruento… davanti a degli sconosciuti… ma non mi ribellai, qualcosa me lo impedì, forse si era aperta una porta nel mio cervello dove, senza saperlo, conservavo desideri perversi di sottomissione e di stupro, voglie segrete che ora governavano la mia mente e mi costringevano a subire l’insulto sessuale e la depravazione, tanto più umilianti quanto più fonte di godimenti proibiti, piaceri vergognosi e inconfessabili, mai provati prima. Dopo la plateale slinguata, Nino non si fermò e per la fregola di avermi così figa ed eccitante, nonché ubriaca, volle prendersi tutto il piacere possibile. Ignorando il resto della compagnia mi afferrò per i fianchi e mi mise sopra di lui, approfittando dell’abbondante spazio disponibile in quella portaerei di auto. Mi tirò su tutto il vestito e mi fece aprire le gambe, creando così un accesso completo alle mie intimità, immerse le sue mani tra le mie cosce, mi slacciò il reggicalze e scostò le mutande, sbavando e strusciandole sulla carne nuda e bianca sopra il bordo delle calze, carezzando persino le mollette del reggicalze che evidentemente lo stimolavano eroticamente. Poi portò la sua bocca alla mia e con il cazzo e le mani cercò gli odori e l’umidità che a questo punto di erotizzazione la mia figa stava producendo abbondantemente e spontaneamente … ...