Il professore - prima parte
Data: 24/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Anacreo, Fonte: Annunci69
Alla scuola superiore andavo abbastanza bene nelle varie materie, ma matematica era la mia bestia nera. La situazione poi precipitò col nuovo professore, un tipo ben piantato sui 45-50, calvizie incipiente, e dai modi arroganti: non perdeva mai occasione per umiliarci.
In breve presi una serie di pessimi voti, e non potevo certo permettermi di restare rimandato: a casa sarebbe scoppiato il finimondo.
Un giorno che c’era stato compito in classe, che avevo la sensazione fosse andato malissimo, alla fine della lezione col coraggio della disperazione presi il professore in disparte e con tono supplicante gli dissi che non sapevo più come fare per recuperare la sufficienza, che mi consigliasse lui.
Nelle brevi battute che seguirono tra noi, lui capì presto che ero in suo potere, e io mi resi conto, pur senza averne del tutto la coscienza, che lui avrebbe giocato su un piano non strettamente professionale…
Alla fine mi disse: “Domani, all’inizio dell’intervallo, vieni nei bagni del seminterrato”. Tornando a casa riflettei su quella scioccante proposta di appuntamento, e mi balenò l’idea che quel professore così prepotente avrebbe voluto prendersi delle libertà con me. Io mi ritenevo etero, anche se con le ragazze non avevo mai avuto ancora rapporti completi, ma ero risoluto a fare qualsiasi cosa pur di risollevare i miei voti in matematica e così, presumendo che la cosa si sarebbe risolta al massimo con qualche palpeggiamento, decisi di andare.
Il giorno dopo alla ...
... campanella dell’intervallo scesi nel seminterrato, dove c’erano solo dei laboratori che spesso erano deserti. Andai nei bagni e attesi. Poco dopo sentii lui che arrivava, entrò e senza proferire parola mi spinse in una toilette, chiudendo a chiave. Il vedere che avevo accettato l’appuntamento gli aveva fatto capire che poteva prendersi ogni libertà.
Mi fece girare faccia al muro, da dietro mi slacciò i pantaloni e me li abbassò, insieme agli slip. Mi strinse le chiappe con le mani, poi le schiaffeggiò forte facendomi trasalire. Poi mi fece allargare le gambe e, sempre da dietro, con una mano mi prese i coglioni e l’uccello, appena ricoperti di peluria, smaneggiandoli forte. Io ero basito perché non mi aspettavo una simile prepotenza, ma non avevo scelta e lasciai fare.
“Farò di te quello che voglio, piccola puttana” Mi sibilò nell’orecchio, continuando a smaneggiare, “Mi divertirò e forse piacerà anche a te.”
Mi fece girare e mi disse di inginocchiarmi davanti a lui. Con determinazione si slacciò i pantaloni e se li abbassò insieme alle mutande. Mi ritrovai davanti al viso il suo cazzo già eretto, bello grosso, con due palle pendenti di tutto rispetto.
“Leccalo” ordinò. Io non avevo esperienza di come si facesse, comunque tirai fuori un po’ di lingua e, ricacciando un certo ribrezzo, cominciai a passargliela su e giù sull’asta, ai lati. Lui cominciò a sospirare, ma presto si stufò e mi ordinò “La punta, lecca la cappella!”. Così, tenendogli ferma l’asta con una ...