1. Quartetto


    Data: 23/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: SatiroeMilf, Fonte: Annunci69

    ... prima di raggiungere la tazza del cesso, un violento conato di vomito gli partì dallo stomaco, risalendogli velocemente su per il gargarozzo, fino ad arrivare in gola. Un conato di vomito così violento da non dargli neanche il tempo di abbassare la testa per limitare i danni; così assurdamente repentino e bastardo che gli fece spruzzare un getto di materia giallo-marrone direttamente sulla parete di fronte.
    
    -Si nota appena nel contesto generale- si sorprese a pensare, in maniera assurdamente lucida, prima di fiondarsi con la testa nella tazza del cesso e vomitare l'anima.
    
    -Uffi, ma io devo fare pipì...- si lamentò Mag entrando nel bagno e trovandolo riverso con la testa nella tazza.
    
    Kram rispose con un violento conato seguito dallo scroscio di materia semiliquida, cosa che non turbò per nulla Mag, la quale, rassegnata, si calò gli slippini ed accovacciandosi sul bidet di fianco al water, liberò un rivoletto giallo che ben presto divenne un fiume in piena, mentre Kram si rammaricava con se stesso di non essere in condizioni di approfittarne...
    
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    Quella notte
    
    C’è una crepa in ogni cosa
    
    ed è da lì che entra la luce.
    
    L. Cohen
    
    E no che non glielo dicesti quella notte.
    
    Quando in vacanza lo accogliesti in albergo, lui venuto apposta nel week end a trovarti.
    
    E poi sulla spiaggia, distesi su un asciugamano al chiaro di luna come due fidanzatini.
    
    Tu avevi le tue cose ma -stranamente per lui- questo non ti fermò.
    
    Esibendo una temerarietà che non ...
    ... avevi mai mostrato gli slacciasti i pantaloni e glielo tirasti fuori.
    
    Estasiato e favorevolmente colpito, lui si lasciò andare, resistendo forse meno del dovuto, anche per paura che la magia si spezzasse prematuramente.
    
    Così, giunto all’apice del piacere, ti avvertì, chiedendoti a tentoni di farlo sborrare sulla battigia, in modo da evitare un increscioso diniego esigendo un ingoio che, almeno a lui, non avevi mai concesso.
    
    Lo tirasti allora per il cazzo come un cagnolino al guinzaglio, con i calzoni a mezza coscia e accovacciandoti prendesti a segarlo. Avvicinasti gli occhi al membro pulsante, come per vivere al rallentatore i guizzi di quell’uccello impazzito.
    
    Lui venne, e i suoi mugugni arrivavano a te come un’eco lontana, sovrapposta da sensazioni più vivide e recenti, che per il momento non avevano ancora trovato una forma e una consistenza tali da poterli condividere.
    
    E fu tutto qui, quella notte. Un abbraccio, un bacio finto, e poi a casa; uno spuntino, due righe di chat e infine a letto.
    
    Questo almeno la sensazione che lui si portò appresso il giorno dopo, quando partì.
    
    Lui, che ancora non sapeva…
    
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    Problemi
    
    Amore, amor, di nostra
    
    vita ultimo inganno
    
    G. Leopardi
    
    >O no, I see,
    
    >I spun a web, it's tangled up with me,
    
    >And I lost my head,
    
    >The thought of all the stupid things I said,
    
    Puttana. Eccola lì che si bacia con quello,
    
    che intanto le infila una mano tra le cosce
    
    e lei che sembra apprezzare, a giudicare da ...