1. 013 vita al campo


    Data: 23/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... era poco praticato in giro, e non vi erano di certo le conoscenze adeguate che ci sono oggi, intendo dire internet, i forum, una pornografia progredita e di facile accesso. Non conoscevo nessuno che potesse dirmi tranquillo è tutto normale. Temevo di contro che dopo il sollazzo col minchione ne avrei pagato le prodezze, indossando pannoloni a vita, ed io ero troppo giovane e carico di voglie ancora inesplorate per ridurmi ad andare in giro già cosi presto con dei pannoloni...
    
    Per fortuna però dopo la scopata col capo nel campo di certo non mi mancava l’ozio, non già inteso come noia, ma come stato di grazia, caro ad Epicuro, per cui ogni cosa del mondo viene letto con una luce nuova, una luce pulita, salvifica, lontano da distrazioni di sorta.
    
    Giovavo della quiete più generale, poiché diciamocela tutta, a chi il mio culo di bertuccia potesse mai scatenare gli appetiti di un qualsivoglia individuo disposto ad esperire su di me subitanee ingroppate.
    
    Per mia fortuna allora, come per una indulgenza plenaria rilasciata dal gran capo, venivo lasciato “libero” nel campo a ciondolare un attimino sciancata ma felice, e godere così di un ampio soggiorno primitivo tra le loro roulotte, tra gli scoli, i bagarozzi e i mocciosi del campo.
    
    Vagavo per il campo da circa tre giorni, e contrariamente ai membri della comunità, io restavo pressoché in abito adamitico, salvo una mutandina bianca che mi ero portato dal collegio, e che nei giorni seguenti perse il candore iniziale, ...
    ... inzaccherandosi ovunque visto che nel campo non si usavano sedie pulite, bidet e cessi civili.
    
    Mi piaceva molto star con loro. Era come se questo essermi liberato di tutto, della mia erudizione, della scuola, della famiglia, mi avesse dato accesso ad un primitivo stato di grazia.
    
    Di maschi ne vedevo pochi, poiché cosa vuoi erano sempre molto affaccendati per la città a “lavorare”. Anche le donne lavoravano per appartamenti e supermarket ma erano sempre le prime a rientrare.
    
    Con loro, intendo con le donne, avevo instaurato un buon rapporto. Le aiutavo a cucinare e a picchiare i figli. Avevo imparato a sputare come una vera donna del campo, infatti fui impiegato ora per quella roulotte ora per l’altra, a sputar sui mocciosi quando facevano le loro marachelle. Una baby sitter. Ma poi tutto di quella vita mi piaceva, certo era impegnativo rincorrere i mocciosi a sputar su di loro ma poi mi rilassavo a stendere il bucato, lavato a mano a pochi metri dal campo, presso lo sversamento di Fontanile Visconti.
    
    Devo ammettere che quando le donne e gli uomini svuotavano il campo, i ragazzini si vendicavano molto con me, infatti mi prendevano a badilate, a sassate e a bottigliate.
    
    Siccome sono un tipo spiritoso, io come dire urlavo come una pazza e correvo ignuda qua e là lasciando che i ragazzini si piegassero dal ridere. Mi rincorrevano e mi tiravano ogni cosa e io mi divertivo con loro di essere la Maddalena.
    
    Proprio io glie lo chiedevo espressamente di chiamarmi La ...
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