La sveltina n.2 – il capo e’ sempre il capo - racconto breve
Data: 06/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... punta all’attacco con il corpo cercando di stringerla tra le labbra ed inumidendo completamente il tessuto prima di far scivolare due dita attorno all’ultimo bottone portando finalmente alla luce l’oggetto del suo desiderio.
Il pene di Giulio saettò dritto verso il soffitto mentre il suo tenero amante iniziò a leccarne la base affondando il capo nella folta peluria.
Dopo averlo percorso dappertutto vedendolo fremere e scuotersi per il piacere che sapeva dargli, finalmente lo sentì pronto per accoglierlo tra le labbra e lo fece sparire tutto in bocca, fermandosi solo quando il naso urtò l’inguine.
“Mh! Sei bravissimo. Sei fantastico. Nessuno mi ha mai fatto quello che mi fai tu. Devo resistere per non venire.” lo incoraggiò continuando nel frattempo ad accarezzargli ogni centimetro di pelle che poteva raggiungere e gustandosi quel corpo depilato, liscio, morbido e caldo.
“Aspetta, aspetta, piano, piano! Così mi fai venire” e vedendo che ancora non si fermava aggiunse: “magari dopo ti vengo in bocca ma prima vorrei fare anche un salutino al patatino. Vuoi? Mi sembra che stia li ad aspettarmi.”
Gianluigi si allontanò facendo un gran sorriso: “si, ma il patatino è triste, oggi non lo hai nemmeno salutato...”
“Dio! E’ vero! Tirati su.”
Come si sollevò lo spinse sul cuscinone in modo che il culetto rimanesse in aria e iniziò a sfiorarlo con le dita prima di baciarlo e quindi leccarlo nel solco e tutto intorno a quella candida rosellina profumata che ...
... aspettava impaziente di essere profanata. Ben presto insinuò la punta nel pertugio e poi approfondì l’esperienza con uno ed infine due dita mentre il suo amante cominciò a mugolare per il piacere.
“Mh! Come sei bravo, sono tutto un fremito. Come me lo tocchi tu non lo ha mai fatto nessuno.”
“Direi che adesso un salutino da Pippone ci sta proprio.”
Pierluigi rise annuendo e preparandosi per ricevere quel grosso pezzo da novanta.
Giulio si alzò, lasciò cadere i boxer e si mise dietro quel candido sederino che era ansioso di accoglierlo. Prese il tubetto del gel che, come sempre, era appoggiato sul tavolino e ne spalmò in abbondanza ad entrambi e quindi sprofondò, come al solito lentamente per dare allo sfintere il tempo di modellarsi sul suo grosso pisello, nel tanto desiderato pertugio.
Ogni centimetro percorso fu sottolineato dall’ansimare del suo amante che il solo sentirsi così “brutalmente” aperto portava ad uno stato di piacere estremo.
Infatti il pene di Giulio era davvero extra large e lui lo sentiva scorrere nel suo intimo da quando la punta iniziava a farsi strada a quando si fermava, completamente piantato nel suo intestino. Ed era una vera sublimazione, un passare dal piacere all’estasi, che si gustava assaporandone ogni istante. Per lui la dilatazione iniziale era una sensazione unica che nemmeno la scopata che seguiva riusciva ad uguagliare, pur essendo bellissima anche quella e capace di portarlo ogni volta fino all’orgasmo anche se nemmeno si ...