La sveltina n.2 – il capo e’ sempre il capo - racconto breve
Data: 06/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
Giulia si era ormai rassegnata. Con Pierluigi che da alcuni mesi aveva preso il posto del padre non c’era nulla da fare. Ci aveva provato in tutti i modi per entrare nelle sue grazie e… farsi scopare come faceva il signor Federico ma ormai ci aveva rinunciato perché spacchi inguinali, calze a rete, spalle scoperte, scollature… non erano serviti a nulla.
“Dottore, c’è il signor Giulio. Lo faccio entrare?”
“Si.”
L’uomo fece un cenno con il capo e si diresse alla porta.
Poco dopo il suo capo le chiese di non disturbarlo per una mezz’oretta: “sono cose importanti e riservate. Piuttosto dica che non ci sono.”
Giulia, da segretaria assai maliziosa, avendo notato che questa situazione si ripeteva spesso quando Giulio entrava, immaginò, pur senza averne le prove, che il nuovo capo fosse interessato a quel baldo giovane che proprio lui aveva assunto come addetto al controllo vendite e che, probabilmente, se lo scopasse.
In effetti era vero ma lei immaginava esattamente il contrario di quanto capitava nella stanza perché quello che veniva scopato era proprio il figlio dell’ex padrone.
Come varcò la soglia Pierluigi gli si fece incontro e subito si baciarono profondamente prima che, con attenzione, chiudessero a chiave la porta facendo attenzione a non far sentire lo scatto della serratura.
“Mi ami? Mi desideri?”
“Tantissimo, sempre. Spogliati, voglio vederti nudo.”
Rapidamente appoggiò sul lussuoso divano la cravatta firmata, giacca, camicia, pantaloni ...
... e calzini restando con una deliziosa catsuit a rete verde, strategicamente aperta in basso.
“Ti piace?”
“Bellissima!” esclamò allungando la mano per accarezzargli le spalle per poi scendere sui capezzoli già duri forse perché stimolati dal tessuto. Le dita scesero poi sui fianchi prima di spostarsi sopra i glutei. Riprese a baciarlo con intensità e le loro lingue si intrecciarono languidamente mentre i loro corpi si adagiarono sul divano.
“Spogliami, piano piano, con dolcezza, come sai fare tu...”
Pierluigi iniziò subito facendo del suo meglio per denudare quel corpo che adorava. Sciolse il nodo della cravatta e la sfilò dal collo, pensò poi alla giacca e finalmente riuscì a sbottonare assai lentamente tutti i bottoni della camicia lasciando avidamente scorrere le lunghe dita affusolate al di sotto del tessuto tra i ciuffi di pelo che ricoprivano il petto del suo amante. Come aprì l’indumento si tuffò sulla calda pelle leccando e succhiando ogni centimetro di quella riccioluta foresta. Quando ne fu sazio si piegò per slacciare le scarpe e quindi per liberare i piedi dalle calze.
Risalì con due dita le gambe e finalmente afferrò la cintura per aprirla, dedicandosi in rapida successione alla cerniera ed infine al bottone. L’ultimo impedimento prima di poter aprire la “scatola del tesoro”.
Con delicatezza allargò il più possibile i pantaloni per iniziare a baciare quel vigoroso pacchettino che faceva bela presenza di sé sotto i boxer.
Percorse l’asta dalla ...