La doppia vita di alberto
Data: 02/10/2020,
Categorie:
Trans
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
1.
La guepière nera avvolgeva molto bene il suo corpo maturo ancora ben conservato, evidenziando con discrezione due seni appena disegnati ma molto carezzevoli e due chiappe ancora toniche. Le calze a rete, anche esse assolutamente nere, completavano ed accentuavano l’effetto seducente della chioma fluente della parrucca, del trucco marcato e del rossetto rosso carminio delle labbra. Alberto F. si rimirava nello specchio e, quasi sdoppiandosi, guardava con sincero coinvolgimento l’immagine oggettivamente arrapante del suo corpo, giudicando ancora apprezzabili anche l’uccello penzolante e il pendaglio delle due palle mature che facevano da ancelle.
Erano ormai diversi anni che Alberto si travestiva, sia pure in modo ultrariservato. Aveva a lungo tentato di scacciare via la tentazione e di reprimere l’istinto di vivere la sua sessualità segreta, del tutto ignota a familiari ed amici. Era un professionista insospettabile, marito e padre irreprensibile, uomo sicuro ed elegante, di eccellenti relazioni sociali. Non era stato risparmiato dai pettegolezzi cittadini circa alcune supposte tresche con signore dell’alta borghesia e, per la verità, non aveva fatto nulla per smentirle: in fondo erano per lui il miglior alibi per occultare le sue smanie più profonde e più inconfessabili. Quando finalmente gli riusciva di indossare la lingerie femminile e di truccarsi da donna e di incontrarsi in tutta segretezza con il suo partner esclusivo, l’avv. Bruno M., suo antico compagno di ...
... studi, anche lui persona di elevato prestigio professionale e sociale, come lui posseduto dalla stessa inguaribile voglia di maturo trav, gli si sprigionava una vitalità sensuale indescrivibile e raggiungeva un godimento erotico ineguagliabile, di quelli cui solo in taluni video porno di crossdresser americani era possibile assistere.
Bruno, alias Veronica, era in bagno a rinfrescarsi e riprendere la foggia ufficiale. Alberto lo guardava attraverso la porta semiaperta e si soffermava ad ammirare le fattezze di uomo maturo ma affascinante, le spalle affusolate, i fianchi morbidi, il culo liscio e sodo, soprattutto la pelle vellutata che più femminile non poteva essere. Anche oggi avevano passato un pomeriggio incantevole nella villetta rurale di proprietà di Bruno, il loro nido d’amore sperduto nella campagna e apparentemente disabitato. L’avevano trasformato in una accogliente alcova, con tendaggi scuri e luci soffuse, con tutti i comfort di un appartamento cittadino, con un bagno ben attrezzato per i loro travestimenti ed un box doccia molto ampio nel quale i due consumavano il prologo e l’epilogo di ogni incontro, limonando deliziosamente sotto il soffione dell’acqua tiepida.
Alberto e Bruno si erano più volte sforzati di riandare all’origine di quella rivelazione fatale della loro doppia personalità e l’avevano fatta risalire alla loro adolescenza, quando si toccavano e si masturbavano insieme spiando a turno le nudità delle loro madri e restando incantati a seguire le ...