Weekend in camper in istria (prima parte: la gatta)
Data: 29/09/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
... avremmo potuto fare quella notte da soli in mezzo al nulla.
Verso le 22, si era fatto oramai buio ed S. andò in camper per cambiarsi… Quando uscì poco dopo restai con gli occhi increduli. E’ vero che lei ogni volta cerca di stuzzicare la mia curiosità e il mio interesse, con abiti e lingerie di ogni tipo, ma quella volta non me lo aspettavo proprio.
Aveva indossato una mascherina da gatta tutta brillantata; un body nero di lattice con inserti semitrasparenti che metteva in risalto, avvolgendole tutte, le curve del suo fantastico corpo; un paio di guanti di raso nero che le arrivavano oltre il gomito; un paio di stivali di pelle neri alti sopra il ginocchio con un tacco 12 che nella semioscurità la faceva sembrare imponente.
Si diresse verso di me con movenze feline. Come una gatta o meglio una tigre in calore iniziò a strusciarsi sul mio corpo alla ricerca di coccole e carezze. Iniziai ad accarezzarle prima i capelli lunghi, neri e selvaggi, poi il collo, scendendo lungo la schiena fino a sfiorarle il culo. Lei mi rispondeva facendo le fusa e avvicinandosi sempre più con tutto il suo corpo di cui sentivo il profumo e percepivo il desiderio. Era calda ed eccitata. Aveva pensato e preparato tutto ed ora voleva dare libero sfogo al suo programma. La lasciai fare.
Con le mani guantate fece uscire dagli slip il mio uccello impaziente. Lo accarezzò per bene dalle palle al glande, fiera di averlo eccitato a tal punto. Non sazia del pompino imperiale regalatomi nel ...
... pomeriggio, lo prese nuovamente in bocca leccandolo avidamente. Io la ammiravo mentre continuava ad andare su e giù con la testa sul mio membro ma desideravo restituirle il piacere e dimostrarle la mia gratiduine.
Presi la mia tigre, la sdraiai su un asciugamano che avevamo steso sull’erba e cominciai a baciarla. Le leccavo i capezzoli turgidi sotto la stoffa sottile. Scesi lentamente con la bocca e la lingua lungo il suo ventre teso. Le fusa avevano lasciato spazio a brividi e fremiti di piacere. In mezzo alle cosce il body presentava un’ampia fessura (di cui nel buio non mi ero accorto) che dava libero accesso alla sua vagina. Era umida e volevo assaggiare il suo sapore dolce e profumato. Iniziai un cunnilingus voluttuoso. Partendo dalle grandi labbra, con cerchi concentrici fino a raggiungere il clitoride, alternando leggeri colpetti con la punta della lingua a leccate più lunghe e profonde. Le piaceva da matti, la conoscevo bene. Iniziò a contrarre i muscoli, a schiacciare il mio viso sulla figa, a implorarmi di non smettere finchè con un urlo liberatorio mi godette in faccia riempendomi dei suoi caldi umori.
Nel frattempo era uscita una splendida luna piena. La lasciai calmare per qualche istante ma eravamo tutti e due troppo eccitati da quella situazione e senza porre indugio le chiesi di tornare nel suo ruolo felino, di fare la gatta, di girarsi col culo per aria per poterla prendere alla pecorina. Ubbidì sorridente e si mise in posizione miagolando alla luna.
Presi ...