1. La bufera -2: il volo


    Data: 29/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    E' passato abbastanza tempo ormai da quando Giulio è salito in camera, ormai avrebbe dovuto finire con la sua telefonata a casa. Mi sembra giusto lasciare anch'io il tavolo considerando che ci sono altre persone in attesa per poter cenare.
    
    Chiedo il conto e mi confermano che è già stato pagato da Giulio.
    
    Mento a me stesso dicendomi che passerò da lui per ringraziarlo, in realtà avevo deciso di andare nella sua stanza già da quando ci è andato lui. Se davvero volessi solo ringraziarlo non avrei il cuore palpitante, l'attimo di esitazione prima di bussare, l'uccello abbastanza “sveglio”, più che barzotto.
    
    Busso alla porta della 227. Neanche chiede chi bussa Giulio, apre subito la porta e mi riceve in accappatoio di spugna bianco e ciabatte coordinate. Mi dice “Scusa ma ho approfittato per farmi una doccia, vieni, vieni”
    
    La stanza è simile alla mia: accesso in un breve corridoio che ha su un lato il bagno, sull'altro lato l'armadio e in fondo la stanza da letto vera e propria. Entrando però, della stanza si vede solo parte dello scrittoio.
    
    Lui richiude la porta e poi mi precede verso la stanza, dicendomi solo di mettermi comodo. Non capisco in che senso, ma lui me lo dice sedendosi ma bordo letto. La sedia davanti allo scrittoio è già fuori posto e interpretando le parole di Giulio come se fossero “Mettiti seduto”, uso quella sedia. Il cuore batte a mille. “Puoi sederti anche qui” dice Giulio battendo una mano sul letto, al suo fianco.
    
    “Sto bene anche qui” ...
    ... rispondo anche se penso che se invece usassi il letto gli faciliterei le avances, perché a questo punto me le aspetto , oserei dire che le desidero.
    
    “Fa come vuoi” mi dice lasciandosi andare all'indietro per sdraiarsi di traverso sul letto. Appena lo fa si risolleva per spostare il cuscino dalla posizione logica che occupa a dove più o meno cade la sua testa quando torna a sdraiarsi. Non so quanto sia casuale e quanto volontario il fatto che nei movimenti che ha fatto la cintura si è snodata e l'accappatoio-vestaglia si apre, scivolando con i lembi ai due lati del suo corpo. Esibisce la sua nudità con una naturalezza sconcertante e, secondo me in maniera spudorata, si tocca anche il pene, ripetendomi: “Mettiti comodo, sciogli la tua tensione, togliti i vestiti” Io le ho scritte di seguito, lui ha distanziato con pause le tre proposte, guardandomi e toccandosi il pene, lo scroto e con la punta delle dita anche sotto lo scroto.
    
    Allibito assisto al suo tirare i calcagni sul bordo letto, mettere i piedi allargati l'uno dall'altro, divaricando così le gambe con le ginocchia piegate tenute in alto. Lo vedo crescere quel suo cazzo, farsi grosso di volume, consistente in durezza. Non sono esperto in organi maschili ma facendo istintivamente un paragone con il mio attributo lo trovo diverso dal mio: il suo è sicuramente più lungo del mio, quasi dritto, appena appena curvato verso l'alto ma moderatamente, certamente meno di una classica banana alla quale spesso si paragonano i cazzi. ...
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