Giro in moto-1
Data: 23/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: krakatoa, Fonte: RaccontiMilu
... so solo che a vederti muovere me lo fai tirare, hai un culetto bello tondo e sodo proprio come piacciono a me.
Rimasi senza parole, non sapevo che dire e con le guance che arrossate mi stesi ancora a pancia in giù nascondendo il viso tra le braccia.
Ma che cazzo stava succedendo, in un altro momento mi sarei incazzato di brutto per una cosa del genere, invece sentirmi dire da quello sconosciuto che lo eccitavo mi procurava piacere. Sarà stata la sicurezza che esibiva e l’arroganza della sue parole, fatto sta che non riuscivo a controbatterlo anzi ero orgoglioso che gli piacessi e quel pensiero mi portò a un’altra erezione, l’avevo duro e come prima data la posizione in cui ero iniziò a farmi nuovamente male ma a quel punto non me ne fregava più niente e mi girai.
Ah! disse lui, ce l’hai ancora duro, è a causa di quello che ti ho detto o perché ti eccita vedere il mio cazzo duro.
Non volendo sembrare un rammollito gli risposi che stava esagerando, sono venuto qui perché ho visto che il posto era poco frequentato e l’ho scelto per questo motivo, se da sopra mi accorgevo che la spiaggia era impraticabile non sarei neanche qui, sarei andato da qualche altra parte magari con della sabbia dove potersi stendere e non stare qui su dei sassi.
Se è per questo qui è pieno di piccole insenature con spiggette di sabbia disse lui, però ci si arriva solo in barca, in questo periodo che non ci sono ancora i villeggianti sono tutte vuote, se vuoi ti ci porto, ce ne una ...
... proprio qui dietro.
La cosa mi allettò, ero stufo di stare sdraiato sulle rocce e accettai.
Ci mettemmo il costume e dopo aver infilato le mie poche cose nello zaino salimmo in barca e partimmo. Poco dopo entrammo in una piccola insenatura dove c’era una spiaggetta piccola e piena di sabbia, lui disse che in estate era molto gettonata dai villeggianti che facevano a gara per occuparla per primi.
Dopo averlo aiutato a tirare la barca in secco mi guardai attorno, era una piccola insenatura con gli scogli quasi a formare un ferro di cavallo con i due lati dell’ingresso che sembrava volessero chiudersi, scegliemmo il lato più riparato alla vista, ci togliemmo i costumi e ci stendemmo al sole quasi uno accanto all’altro.
Sapendo quanto era attratto dal mio sedere, con malizia mi misi a pancia in giù in modo che potesse contemplarlo da vicino.
Che pelle liscia che hai disse sfiorandomi la schiena con le dita. Ebbi un brivido, non me l’aspettavo ma non dissi nulla. Non hai neanche un pelo, ti depili oppure sei davvero glabro chiese.
No, ho peli solo sull’inguine ma li mi depilo.
Guardarti da dietro sembri una figa con un culo da sballo che lo mette bene in mostra.
Sollevai la testa per rispondergli e lo vidi intento a guardarmi le chiappe e a toccarsi. Oh! Dissi, ma sei tremendo. Lui mi guardò serio e rispose che io ancora non lo sapevo ma ero una troietta da svezzare e che l’avrei imparato presto.
Non ebbe ancora finito di parlare che mi prese per il polso e ...