1. Il mio cuginetto, di nuovo!


    Data: 22/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Cazzone_spacca, Fonte: Annunci69

    ... andare! Preferisci il cane a me?!” Disse ridendo Massi e baciandola sulla fronte.
    
    “A dopo!”
    
    “A dopo amore!”
    
    La porta si chiuse.
    
    “Bella scenetta.” Dissi accarezzandomi il pacco.
    
    “Ti ho pensato tutto il giorno” rispose Massi.
    
    “Hai pensato a me...”lo afferrai attorno al collo abbassandolo e costringendolo in ginocchio “... o al mio cazzo?”
    
    Dicendolo gli spinsi la testa contro il mio pacco. Gli strusciavo la faccia sulla mia tuta dove il bozzo del mio cazzo cresceva sempre di più.
    
    Lui lo odorava, lo leccava da sopra la stoffa, ci si schiacciava contro.
    
    Mi tirai fuori l’uccello e glielo sbattei in faccia. Iniziai a prenderlo a pisellate, poi gli strusciavo le palle in faccia e di nuovo botta di pisello in pieno viso. “E così eri cambiato eh? Ti piaceva la figa?! Allora questo lo rimetto dentro i pantaloni?!”
    
    “No ti prego”
    
    “Allora dimmelo”
    
    “Lo voglio”
    
    “E dí che sei frocio”
    
    “Sono frocio”
    
    “E dí che ti eccita più il mio cazzo della figa della tua ragazza”
    
    “Voglio il tuo cazzo, non me ne fotte niente della sua figa”
    
    “Apri la bocca”
    
    Obbedí senza farselo ripetere due volte. Succhiava con foga, guardandomi dritto negli occhi dalla sua posizione di sottomissione, inginocchiato e adorante sotto di me.
    
    Mi lasciai succhiare il pisello godendomi il bocchino, poi mi piegai e iniziai a palpargli il culetto. Bello liscio e sodo come lo ricordavo.
    
    “Mmmmmm” mugolai spingendogli il cazzo ancora più in fondo in bocca piegandomi ancor di ...
    ... più su di lui per insinuare la mia mano nei suoi pantaloni raggiungendo il solco delle sue chiappe.
    
    Si staccò dal mio cazzo con fatica “ah. Quello no. Il culo no.”
    
    Lo guardai con aria di rimprovero ma accettai il limite. D’altronde Chiara sarebbe potuta rientrare da un momento all’altro e avevo voglia di sborrare. Ma gliela dovevo far scontare in qualche modo. Gli afferrai la testa tenendola ferma immobile e iniziai a scopargli violentemente la gola. Avvicinai una sedia, ce lo feci adagiare con la schiena e testa rivolta indietro e gli infilai il cazzo di nuovo in bocca. In quella posizione il mio cazzo gli scivolava dritto in gola, impedendogli di respirare. Lo sentivo annaspare, mi chiedeva aria spingendo sulle mie cosce tese nell’atto di tappargli quella bocca col mio grosso cazzo.
    
    Sentivo la saliva colargli in faccia, mista al mio presperma. Sentivo di essere vicino alla sborrata, ma avevo un altro piano. Volevo sborrare al momento giusto, quando stava rientrando Chiara.
    
    Così quando sentivo lo sperma salire tiravo fuori il cazzo, così da permettere di riprendere un po’ d’aria a mio cugino e sbatterglielo un po’ sul viso, sfigurato dallo sforzo della posizione e dalla mancanza d’aria oltre che dalla sua saliva colante mista agli umori del mio cazzo.
    
    Sentii il portone aprirsi e la classica falcata di Danaé per le scale.
    
    Uscii di corsa dalla sua bocca. Doveva essere presto presentabile per Chiara. Lo misi in ginocchio. Ripresi a scopargli la bocca con ...
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