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La mia esperienza di traditore tradito, parte 2
Data: 19/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Tradimenti Voyeur Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... ho mai chiesto come mai non indossasse le mutandine, so che mi piace appoggiarmi con lei di spalle e sentire contro il mio sesso il calore del suo culo. Quando abbiamo voglia basta che si appoggi che il mio pene acquisti baldanza se già non pronto. Quella sera volevo fare l’amore con lei. Era un modo, stupido, per sentirla mia. Si distese al mio fianco infilandosi sotto il lenzuolo dandomi le spalle, io ero già nudo ma lei non poteva saperlo. Ne approfittai avvicinandomi subito a lei per farle sentire il mio calore e voglia. La sentii languida appoggiarsi bene contro il mio pene che iniziò a raddrizzarsi. Portai una mano avanti carezzandole una mammella, Era calda e morbida e giocai con il capezzolo che si irrigidì. Continuavo a coccolarla mentre le davo dei leggeri baci sul collo che so piacergli molto. Il mio pene era pronto appoggiato tra la sua fenditura che sentivo umida. Aveva voglia. Mi spostai indietro per permettere al pene di entrare quando sentendo il movimento lei si spostò in avanti spostandosi dal contatto con il mio corpo. Rimasi sorpreso e dissi: cosa c’è? Pensavo volessi anche tu. Girò il capo per guardarmi in viso e disse: si mi piacerebbe, ma non mi sento bene, forse troppo sole. Rigirò il viso lasciandomi basito. Era vero o stava facendomela pagare? La mattina dopo non andai a correre motivandolo con il dolore ai piedi e alla gamba. Non era vero, ma non sapevo come comportarmi. Anche quel giorno si svolse come gli altri però notai un certo nervosismo di ...
... Angelo. Ogni tanto guardava Anna come se aspettasse qualche segnale che lei non diede. Passai quasi tutto il tempo al suo fianco e lei era tranquilla e disponibile a chiacchierare e giocare come sempre. Solo Angelo man mano la giornata andava esaurendosi sembrava sempre più insoddisfatto tanto che ad un certo punto rientrò da solo a casa non aspettando come al solito anche la sua famiglia e la nostra. Alla sera non provai nemmeno a far l’amore con Anna per il timore di un altro rifiuto. Le dissi che la mattina successiva sarei andato a correre. Mi disse: se te la senti, ma stai attento. Dormimmo; io male. Al mattino alle sette ero pronto, le diedi un leggero bacio sulla guancia ed uscii, ma mi fermai appena fuori dal giardino fuori vista. Mi dissi che avrei atteso qualche minuto e poi sarei andato. Dopo dieci minuti mi tranquillizzai e stavo andando quando vidi un movimento avanti casa. Era Angelo che era uscito da casa sua e guardingo si era approssimato alla nostra porta. Furtivamente la aprì ed entro. Mi avvicinai. Non vedevo, ma sentivo. Era entrato nella nostra camera o doveva esserci davanti e la stava chiamando a bassa voce svegliandola perché da come rispose era chiaro che dormisse. Gli disse: cosa fai qui? Lui: ho visto Paolo andare e ho pensato che…. Mia moglie: ti ho detto che ti avrei detto io quando. Lui: si, ma è andato e adesso possiamo. Lei: ma potrebbe tornare presto se gli torna il dolore al piede. Lui: allora facciamo in fretta. Sembrava la voce di un bambino ...