Nigeriani, sempre i migliori
Data: 18/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: marcello63, Fonte: Annunci69
... aiuti, ti posso far divertire tanto stasera. Abito ad Acerra con mio amico. Tu stasera non ti dimentichi di noi”. Gli chiedo cosa intendesse per “aiuto” e mi dice che gli servono 100 Euro per l’affitto. Accetto senza pensarci due volte e maliziosamente gli dico che spero ne valga la pena. Si fa un’altra risata, si guarda intorno per accertarsi che non ci sia nessuno, e si abbassa la tuta mostrandomi un cazzo enorme, venoso, con una cappella gigante. Cerco di avvicinarmi con la bocca ma se lo rimette negli slip e mi dice “…dopo, dopo, adesso solo guardare…”. Non ci eravamo ancora presentati. Mi dice che si chiama Moses e che ha 35 anni. Viene dalla Nigeria. Prende il cellulare e comincia a parlare, credo con l’amico, in inglese e in una lingua africana. Mentre parla ride, si mette la mano sul pacco più volte. Capisco solo la parola “friends”, “amici”, ma se stava parlando con l’amico che senso aveva usare il plurale? Lo scoprirò da li a poco. Arriviamo alla stazione di Acerra e subito fuori c’è una vecchia Punto che ci aspetta. Alla guida c’è un ragazzo di forse 20 anni, nella penombra non riesco a vedere bene il suo fisico ma mi sembra snello e ben proporzionato. Mi sistemo dietro e Moses invece di sedersi davanti si mette con me dietro. Mi chiede subito i 100 Euro. Ho pensato, ecco adesso li prende e mi butta fuori dalla macchina. Invece, li mette nel portafoglio mi guarda e si abbassa la tuta quel tanto che basta per estrarre il membro e mi dice “…piccolo regalo. ...
... Bacialo…”. Mi avvicino e sento l’odore forte dei maschi africani. Il suo sesso aveva già un leggero sapore di sperma. Ero in estasi ma dopo pochi secondi mi toglie la testa e mi dice “…solo un bacio, dopo a casa il resto…”. Dire che ero in calore è poco. Percorriamo parecchi km. Ad un certo punto lascia la strada asfaltata ed entra in una stradina di campagna fino ad un casolare con le finestre illuminate, segno che c’era qualcuno in casa. Esco dalla macchina e finalmente vedo bene anche l’altro ragazzo. Si presenta e mi dice che si chiama Carl, anche lui nigeriano. 23 anni, circa 180 cm di altezza, una maglietta attillata che fascia il suo corpo giovane e asciutto. Moses si rivolge a Carl nella loro lingua e subito dopo essere entrati chiudono la porta a chiave. Sento delle voci arrivare dalla camera dove stiamo per entrare. Moses apre la porta e mi trovo davanti due ragazzoni a torso nudo e slip, stravaccati sul divano. Tutti e due con una birra in mano e parecchie altre sul tavolo. Mi sembrava di sognare. Sembravo un fuscello in mezzo a quei colossi. L’odore di maschio riempiva la stanza. Gli slip a fatica contenevano i loro sessi non ancora turgidi ma già abbastanza intostati. Moses e Carl in un istante si tolgono i vestiti restando completamente nudi. Mi fanno cenno di spogliarmi e appena resto con le mie mutandine Moses mi prende in braccio come se stesse sollevando un cagnolino e mi porta in un’altra stanza dove c’è il letto e mi ci scaraventa sopra. Mi strappa le mutandine e ...