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Voglia pazza
Data: 14/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: robydon, Fonte: Annunci69
Ancora oggi mi chiedo il perché, è trascorsa una vita ma in ogni momento della giornata il pensiero è sempre rivolto a lui Tonino. Avevo sedici anni quando l’ho conosciuto e da allora è sempre stato nei miei pensieri. La prima volta che mi chiese di togliermi il costume e di sdraiarmi sulla panca avrei voluto gridargli in faccia tutto il mio disappunto, invece acconsentii e per la prima volta mi ritrovai con il suo cazzo dentro al culo. Furono momenti terribili perché avvertii un dolore lacerante ma non ebbi la forza di farlo smettere e lui continuò fino alla fine e raggiunse l’orgasmo. Dopo quel giorno anche se non provavo piacere diventai la sua valvola di sfogo. Quasi quotidianamente mi portava in luoghi appartati e nell’abbassarsi i pantaloni pretendeva che glielo succhiassi fino a farlo sborrare ed ad ingoiare il suo sperma. Per anni è andata così ed anche se a me non piaceva mai gli ho detto di no. Lo adoravo gli avevo permesso persino di prendere la verginità a mia sorella. La scopava in mia presenza e pretendeva che io guardassi. Il tutto era assurdo ma ero succube di quella persona. Poi ci siamo persi perché prima lui e poi io ci siamo sposati e creati una famiglia. La vita a me aveva sorriso, avevo fatto carriera e me la passavo più che bene economicamente. Carmen, mia moglie era deliziosa, si era dedicata esclusivamente al benessere mio e dei nostri figli. Tutto scorreva tranquillamente non avevamo niente da lamentarci. Poi un giorno me lo ...
... ritrovai difronte mentre facevamo shopping al centro commerciale. Ci trattenemmo giusto il tempo di presentargli mia moglie e di scambiarci il numero di cellulare. Tonino, rispetto a me, non gli era andata tutto bene, se la passava abbastanza male e faceva fatica ad arrivare a fine mese. Mai avrei fatto il prima passo verso di lui ma speravo che mi telefonasse. Furono lunghi giorni di attesa ma la sua telefonata non arrivò, così una sera che ero rimasto solo fui io a chiamarlo. Ascoltare la sua voce mi procurò un piacere indescrivibile. Lui non rimase per niente sorpreso anzi mi disse: “Perché ci hai messo tanto a chiamarmi?” Non sapevo cosa rispondergli però avevo tanta voglia d’incontrarlo e istintivamente gli dissi che aspettavo che lo facesse lui. Passammo dei lunghissimi minuti a parlare del niente fino a quando non mi chiese di passare a prenderlo. Un lampo e lo raggiunsi. Appena arrivato mi fece scendere dall’auto e salì lui al posto di guida dicendo: “Non ho mai guidata un’auto del genere.” Salii al suo fianco e lui partì come un razzo. Percorremmo tutta la città fino ad arrivare sul litorale per poi fermarci ai bordi di una spiaggia, Mi sembrava tutto così strano, non parlavo lo guardavo e lo vedevo invecchiato e mal vestito. Pensai: “cosa ci faccio qui”. Neppure un attimo e lui si tolse i pantaloni e le mutande. Rimase sdraiato sul sedile e come era suo solito fare chiuse gli occhi. Anche se il tutto era assurdo incominciai ad accarezzargli prima la gamba ...