L’inizio della mia nuova carriera di puttana. - Racconti Erotici

L’inizio della mia nuova carriera di puttana.

... giorni passano ma nessuno mi chiama. Controllo e ricontrollo i miei annunci più volte al giorno. Tutto sembra ok, ma nessuno si fa avanti in maniera seria, solo chiamate da parte dei soliti perditempo in cerca di facili eccitazioni telefoniche.

Finalmente, però, qualcosa di concreto:

“Pronto? Sarei veramente interessato al tuo annuncio… fai anche sadomaso?”

“Si, certo… ma dipende da cosa vorresti fare…”

“Niente di estremo… ma sapresti sottometterti ad un vero maschio?”

“Ovviamente, non chiedo di meglio…”

Cerco di mettere nella mia voce la giusta dose di lascivia e convinzione, d’altronde la prossima scadenza dell’affitto si avvicina inesorabilmente…

“Sai… io sono un vero maschio alfa, esigente e inflessibile…”

“Mmmhhh… proprio come piace a me…”

Seee… solo il fatto che uno si autodefinisca “maschio alfa”, mi lascia più che un po’ perplessa…

“E ho anche un cazzo enorme, non saprai più farne a meno, vedrai…”

Ok, un cialtrone, di sicuro, al massimo avrà un cazzetto sui 15…

“Mmmmhhh… bello!”

Fingo di sentirmi entusiasta.

“Eh, si… ti farò godere come non mai…”

Eehh… come no?

“Cosa vorresti fare, dimmi…”

Sono quasi certa che anche questa telefonata si rivelerà una specie di “tutorial” per segaioli solitari e sono pronta ad attaccare, quando invece sento pormi la domanda fatidica:

“Quanto mi verrebbe a costare?”

Quando si parla di soldi, la cosa comincia a farsi seria…

“Dipende… Per cosa e per quanto tempo?”

“Un paio di ...

... orette, SM ma non estremo, l’importante è che tu ti sottometta al maschio dominante”

Dominante, see… già sarà tanto se un tipo così riuscirà a farselo venire duro…

“Due ore? Fanno 250 euro, ma niente di estremo, ok?”

“Ok. Dove ti trovo?”

Ho sparato grosso, temo, ma il tizio sembra non aver fatto una piega… Gli do l’indirizzo e mi dice che sarà qui in un’ora al massimo. Sarà l’inizio della mia carriera di puttana trans? Sono eccitata.

***

Ho passato il tempo a truccarmi pesantemente, ho anche indossato un completino composto da corpetto in latex con reggicalze incorporato (visti i gusti sm dichiarati), calze nere fumee e sabot con tacchi da urlo, non sono nemmeno sicura che il tizio si presenti davvero, ma sarebbe il mio primo cliente e non posso di certo lasciarmi scappare l’occasione…

Sono in attesa da un bel po’ e sto per perdere ogni speranza, ma all’improvviso il cicalino del citofono mi riscuote dal torpore cui stavo abbandonandomi (complice anche i due mezzi bicchieri di gin che ho ingollati per sopraffare il nervosismo)

“Sii…?”

“Sono io, il tuo padrone per le prossime due ore.”

“Scendi le scale, interno1”

Ok, siamo in ballo, balliamo.

Socchiudo la porta, dopo aver aperto il portone, ancora non ci credo di ricevere, per davvero, il mio primo cliente.

“Permesso?”

Ha spinto la porta ed è entrato. Mi sembra altissimo, mi sovrasta di buoni 10 cm almeno e io, coi tacchi, sono almeno 1,85.

“Ciao, sono Nicola.”

In effetti è il ...