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La porta sul retro. 2a parte
Data: 10/09/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Marla23, Fonte: Annunci69
... anche il mio aggressore fosse una vittima al pari di me. L’ho guardato in volto e mi è sembrato sincero. Era impaurito ed addolorato per tutto quello che era successo. Mi sono avvicinata a lui e gli ho appoggiato una mano sulla spalla. Ha alzato la testa e mi ha guardato con la faccia stanca. Ha posato una mano sulla mia ed è scoppiato in un pianto interminabile. Ho accolto il suo testone riccioluto sul mio petto mentre singhiozzava come un bambino. Era un fanciullo di due metri entrato in un gioco troppo grande per lui. Presa da un momento di tenerezza ho alzato il suo mento e l’ho accarezzato sul viso. I suoi occhi scuri erano intensi e pieni di desiderio, ma stavolta erano privi di aggressività. Mi ha baciato con dolcezza non mollando lo sguardo neanche per un secondo ed io ho risposto stringendomi a lui. Cosa stava succedendo, mi chiedevo. Stavo flirtando con un uomo che mi aveva violato nell’intimità appena tre giorni prima. Il mio senso di colpa verso di te era pari soltanto al senso di disperazione e tenerezza che condividevo con quell’uomo. I baci lievi sono diventati profondi ed appassionati, le carezze sono diventati abbracci disperati. I nostri corpi hanno cominciato a volteggiare insieme nella penombra del deposito fino a perdere l’equilibrio. Siamo caduti su dei sacchi di juta pieni di vecchi costumi di scena. Era roba vecchia, piena di polvere, ma sembrava che non ci importasse nulla. Mi ha posseduta li per terra alzandomi la gonna e appoggiando le mie ...
... gambe al di sopra delle spalle. La posizione nella quale ho sempre sentito di più il sesso di un uomo. Impazzivo di piacere, completamente abbandonata tra le braccia dell’architetto. Lo so Alberto. Lo so che questo racconto, che forse non leggerai mai, è molto doloroso per te. Però tu non mi davi piacere da molti giorni ed io non capivo più dove stava andando il nostro rapporto. Quell’uomo invece mi possedeva con l’ardore di chi sta facendo l’ultima cosa piacevole della sua vita. Voleva vivere con me quegli attimi di intimità irripetibili. Voleva imprimerli nella memoria e custodirli in un luogo sicuro. Ed io con lui. Quando venne dentro di me si scusò, dicendomi che non era riuscito a dominarsi. L’avevo eccitato come un ragazzo alle prime armi. Lo perdonai, come una donna generosa avrebbe fatto con un bel ragazzo alle prime armi. Quando si gettò di lato stravolto dalla passione mi sono accoccolata sul suo petto, immaginando di starti accanto. Solo con te infatti mi lascio andare a queste tenerezze. Lui mi ha accarezzato i capelli e mi ha baciato. Prima piano sulle labbra e sugli occhi. Poi sui capezzoli che fuoriuscivano dalla scollatura e dal reggiseno abbassato. Ho capito che era di nuovo eccitato. Ho continuato a baciarlo e ad accarezzargli il pene fino a quando non è venuto copiosamente sulla mia mano. Finalmente si era tranquillizzato ed io ero contenta di essere stata l’artefice di quella ritrovata serenità. Esattamente come facevo con te quando ti sentivi molto ...