La porta sul retro. 2a parte
Data: 10/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Marla23, Fonte: Annunci69
... un paio di volte nella serratura. La porta si è aperta e siamo entrati nella penombra di un locale di deposito dall’odore stantio.
Ha chiuso immediatamente la porta dietro di sé. Mi ha tappato la bocca con la mano, e si è messo in ascolto dei rumori che venivano dall’esterno. Agiva come se avesse paura di essere seguito. Mi sentivo soffocata e ho morso la sua mano. Bardonetti ha cacciato un urlo strozzato di dolore e si è allontanato da me di qualche passo.
Gli ho gridato che volevo uscire subito da lì, che avrei chiamato la polizia. Ho preso il telefono per fare il 112 ma lui mi ha afferrato la mano e con un’espressione supplichevole dipinta sul volto mi ha pregato di non urlare. Ha detto che ci stavano tenendo sotto controllo ed eravamo in grande pericolo. Zitta ti prego, ha ribadito sottovoce. Era sopraffatto da una paura che a me sembrava paranoica. Ho chiesto chi ci stava seguendo e cosa volevano da noi. All’inizio non mi ha risposto, era indeciso, si guardava intorno per capire cosa fare. Poi, puntandomi dritta negli occhi mi ha confessato una cosa sconvolgente. Lui era entrato in contatto, grazie alla moglie, di una organizzazione segreta dedita all’esercizio della violenza e del sadomasochismo su donne completamente ignare. Il gruppo era denominato “il guanto”. Gli adepti erano maschi della buona società, uniti da interessi affaristici illegali, come il commercio di armi e di stupefacenti. Lui in realtà c’era finito in mezzo per caso, in quanto marito della ...
... contessa Elisabetta Calandrini, figlia del famoso magnate Umberto Calandrini, presidente della società segreta. Gli adepti cementavano i loro rapporti condividendo delle prove di coraggio che prevedevano la pratica del sesso violento su giovani donne scelte a caso. All’inizio era stato all’oscuro di tutto, poi il suocero aveva preteso che ricoprisse anche lui un ruolo all’interno della setta. Aveva cercato di declinare la proposta in ogni modo, ma la moglie, che era stata più volte violentata da alcuni dei rampolli di quella folle confraternita, lo pregò di sottostare al volere del padre. Decise di allora aderire per paura di ritorsioni sulla moglie.
Quella sera a teatro, la contessa Calandrini mi aveva individuata e scelta come vittima iniziatica del marito, sotto il controllo vigile del padre, anch’esso presente alla serata, sia pure in una zona appartata. Il conte si era goduto lo spettacolo della mia aggressione in una saletta riservata insieme ad altri adepti del guanto. Per l’occasione nei bagni delle donne erano state segretamente installate delle microscopiche videocamere, dalle quali i ricchi guardoni avevano potuto vederla mentre lui la scopava con la forza.
La prova era stata superata, anche se non era previsto che lo guardassi in viso. D’altronde non era un violentatore seriale e lui, dopo quell’iniziazione aveva giurato dentro di se che non avrebbe più sottostato a quelle richieste barbare.
Ero rimasta sconvolta da questa brutta storia. Mai avrei pensato che ...