L'attesa
Data: 06/09/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti
Carina, decisamente. Tre o quattro metri da me. Un viso dolce, circondato da un caschetto di capelli biondi, colore del grano maturo. Una specie di Valentina di Crepax, per la pettinatura, ma soltanto per questa e proprio no per il colore. Ha l'aria pulita, da ragazzina candida che si diverte. Si guarda attorno come se cercasse qualcosa. Scruto il suo vestito, una quindicina di centimetri sopra il ginocchio, nero, senza calze. È fine estate, in fondo, la temperatura di sera è mite. La guardo, cercando di non farmi vedere, di non lasciar intendere che... mamma, quanti che! La pelle è molto chiara. La penso al mare... Mi sento un po' umida, l'abborderei. Però lei è accompagnata da un uomo, un tizio dallo sguardo distratto. Perché non se la guarda? Il suo corpo è un magnete potente. Il vestito le calza perfettamente. Sembra quasi cucito su di lei. Belle gambe! indossa un paio di sandali col tacco, che la slanciano. Mi ispirano desideri libidinosi. Li avevo già prima, ma questo sarebbe l'elemento che infrange le catene di pudore (che non ho), di educazione, di rispetto. Quanti anni avrà? Non saprei dire. Direi sulla ventina. Appena torna mio marito glielo chiedo: lui riesce quasi sempre a capire l'età delle persone, guardandole; se sbaglia è di due o tre anni. Qualche volta abbiamo scommesso ed è sempre andata così. Mi vergognavo un po' a verificare, ma l'ho fatto. Lui sa che bastano due parole perché i miei scrupoli svaniscano come bolle di sapone sottili: niente cazzo. ...
... Distolgo lo sguardo. Mi sembra imbarazzata. La tengo d'occhio di traverso, cerco di dissimulare. Ma, ripeto, mi attrae e non riesco a spostare i miei occhi dal suo corpo che per pochi secondi. Immagino la sua lingua scorrere sulla mia passera. Sono bagnata; temo che mi goccioli. Prego che arrivi presto mio marito, intanto continuo a scrutarla. Ora sta discutendo al telefono, sembra quasi una trattativa di lavoro per i toni e i modi. Non so che lingua stia parlando. Non capisco una parola. Chiude la conversazione, il viso le s'illumina di nuovo. Una metamorfosi sorprendente: quasi un'apparizione angelica. Ma gli angeli non hanno sesso, lei invece, nella sua elegante e in fondo casta sobrietà, è di una femminilità e di una sensualità travolgenti. Affascina. Travolge, almeno me, poi chissà. Arriva mio marito. Qualche istante, poi l'uomo che è con lei la prende sottobraccio. Mi volta le spalle. Il vestito nero le lascia la schiena completamente ignuda, dal basso la copertura arriva appena sopra il coccige. La pelle chiara contrasta col nero del vestito. Contrasta anche con quelle strisce viola intersecate da un'altra che le attraversano la schiena. Mi manca il fiato mentre interpreto quei segni come colpi di frusta. Non di cintura, di frusta proprio: troppo nitidi, troppo decisi, troppo tante cose. Che importa se sbaglio? Mi manca il fiato. Non sono più soltanto bagnata, ma travolta, sconvolta. Sul mio viso si forma un acuto boato silenzioso. No, non voglio lasciar germogliare dentro di ...