1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... istante, anche attraverso i calzettoni di cotone.
    
    “Che cazzo state facendo. Siete nella merda &egrave sequestro di persona lo sai cretina di una vecchia !” Sono infuriata. Nera. Una situazione surreale.
    
    Basta quella brevissima emozione a procurarmi una erezione violentissima. E il fatto che l’effetto del sonnifero sia completamente svanito rende la cosa ancora più eccitante. Adesso la poliziotta stronza &egrave di nuovo lucida e combattiva, ma anche totalmente impotente. Può solo imprecare insultarci e minacciarci.
    
    Provo a dare degli strattoni alle cinghie di cuoio che mi serrano polsi e caviglie. I cavi non sono molto tesi e ho ancora un discreto margine di movimento.
    
    In quel momento capisco che se solo avessi indugiato qualche attimo in piu ora sarei di certo steso sul pavimento. Ci avrebbe sopraffatti entrambi. Dopo tutto &egrave armata, allenata e molto più combattiva di me e della vecchia vedova. Ma Agnese &egrave stata più furba. Ha scommesso proprio sul suo unico punto debole : la sua immensa arroganza e la troppa fiducia in se stessa. Mai sottovalutare l’avversario. Mai fidarsi delle apparenze! Mentre questi pensieri mi distraggono la vedova non perde tempo. Le ha sfilato la Beretta di ordinanza dalla fondina. Non si sa mai. Deposita l’arma in uno degli scaffali.
    
    Ma mi rendo subito conto che sono dannatamente robusti.
    
    ‘Visto caro? Era necessario che legassimo per bene la tigre’
    
    Cerco di nuovo la vecchia con lo sguardo.
    
    ‘Ma ora” lo dice ...
    ... eseguendo un controllo al mio operato per accertarsi che l’emozione non mi abbia fatto fissare in malo modo i bracciali delle caviglie
    
    “Che cazzo dici strega. Perché mi avete legata qui. Toglietemi subito da qui e forse mi posso anche dimenticare di questa stronzata”
    
    ”l’abbiamo privata degli artigli e l’unica cosa che le resta &egrave gridare la sua rabbia impotente’.
    
    “Cazzo dico a teee!”. Mi rendo conto che sto gridando furiosa. “Brutta troia maledetta mi capisci o no!”
    
    Agnese ignora del tutto le sue parole. Sa che sono inutili e vane. Viene dietro di me come se volesse osservare insieme a me il suo corpo e quei piedi ancora nascosti dai calzettoni di cotone bianco.
    
    Io sono livida di rabbia. Impotente. La vecchia ha ragione. Mi sento come una tigre e se potessi li sbranerei entrambi. Devo solo riuscire a farmi liberare da questo maledetto tavolo.
    
    ‘Federico, non aver timore, sei libero lei &egrave qui per appagare i tuoi desideri lo sai vero? Per questo &egrave venuta qui. Per questo non ha voluto che andassimo noi in caserma. Per questo &egrave qui sola. Per questo ha atteso la fine del turno. Lo capisci vero?’
    
    “Cazzo non avete idea di cosa vi farò appena mi libererete” Sghignazzo perfida. ‘Ma cosa stai farneticando nonna”
    
    ‘Lei &egrave qui perch&egrave aveva bisogno di te dell’uomo che sei della tua virilità mio caro’.
    
    “Cosaaa? Io bisogno di questa specie di debosciato? Ahah tu sei pazza vecchia “.
    
    Agnese mi accarezza la testa. ‘Rilassati mio caro e ...
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