1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... sicuri fissa il polso della poliziotta dentro il bracciale di cuoio nell’angolo sinistro del tavolo. Poi ripete la stessa operazione con il braccio e polso destro. ‘Le caviglie Federico, tu pensa a fissarle le caviglie’. Io mi sposto come un automa al fondo del tavolo. Senza nemmeno rendermi conto di quello che sto facendo prendo la gamba destra della poliziotta, gliela distendo delicatamente e le fisso il bracciale intorno alla caviglia destra, sopra il pantalone della divisa, proprio dove termina il bordo superiore dell’anfibio. Poi ripeto anche io la stessa operazione con la gamba sinistra.
    
    Mi sento muovere. Spostare. Mi ritrovo a pancia in giù. Qualcuno mi sta allungando le braccia tirandomele verso l’alto e allargandomele un poco. Cerco di opporre resistenza ma non ho assolutamente la forza. Ora anche le gambe’ma cosa cazzo sta succedendo’non riesco a capire bene’sono troppo intontita’Tento di rimettermi sul fianco sinistro. Non mi piace come sono messa adesso. Anche se, lentamente quella strana sensazione di spossatezza sta passando. La testa ancora &egrave immersa in una nuvola di ovatta. Solo che, cavolo non ci riesco. Ma perché. Anche la vista migliora Riesco a mettere meglio a fuoco le cose Mi rendo conto allora che non sono stesa su un letto ma su un tavolo. Un cazzo di tavolo. E che ho le braccia legate a livello dei polsi. Guardo meglio. Si cazzo, sono legata. Provo a muovere le gambe. La stessa sensazione di costrizione. Merda, anche le gambe sono legate. “Ma ...
    ... che cazzo sta succedendo! ‘. La mia voce sta tornando normale insieme alla mia lucidità mentale. E a quel punto sento una voce che ormai conosco bene. La vecchia strega. Lei &egrave nell’angolo della mia visuale. Sollevando la testa e ruotandola un poco la posso vedere di fianco a me. Sorridente. Soddisfatta. Il coglione invece non lo vedo. Ne posso solo avvertire la presenza però. Forse all’altra estremità del tavolo di acciaio su cui sono distesa e legata.
    
    ‘Bravo Federico. Hai visto, abbiamo fatto appena in tempo. La nostra amica si sta svegliando’:
    
    “Che cazzo di storia &egrave questa brutta stronza!’. Apostrofo la vecchia in malo modo. La mia voce &egrave dura come granito. Sono furiosa. Alzo la testa dal tavolo inarcando la schiena. “Hei vecchia gallina sto parlando con te! Che cazzo state facendo. Sei impazzita? Mi avete drogata e sequestrata. E ora legata qui. Siete in un mare di merda lo sapete? ‘.
    
    Io sono completamente in bambola. Anche in quella situazione la poliziotta sfodera tutto il suo carattere aggressivo e prepotente. Minaccia e insulta. Se potesse ci ammazzerebbe entrambi. Sono quasi soggiogato dalla sua combattività, ma &egrave ancora una volta Agnese a riprendere il controllo della situazione e a farmi scuotere dal mio torpore. Ignora completamente le minacce urlate dalla poliziotta e si rivolge a me direttamente invece. ‘Ecco Federico, adesso &egrave nostra. E’ nelle nostre mani. Tutto come avevo previsto. questa troia arrogante, troppo sicura di ...
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