UNA SCOLARA SPECIALE – IL GIORNO DELLA VERITA’ -7
Data: 01/09/2020,
Categorie:
Etero
Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu
... condividermi con altri?”Gli dissi sorridendo e lui, di rimando e sorridendo:“Non fare la gnorri che hai capito benissimo. Oggi in te io ho scoperto la donna ideale che non sapevo neppure io di aver sposato.”E ci sciogliemmo in un bacio che casto non era, ma romantico a tal punto da far accelerare il battito dei nostri cuori che ci risuonavano come un rombo nelle orecchie. Mi allungai aprendo il cassetto del comodino e presi il tubetto di crema. Lo avevo messo lì ancora prima di sposarmi, ma non mi era mai servito. Me ne spalmai una buona dose, per quanto potevo anche dentro la fica che già trasudava umori in quantità. Non so perché, ma ero fiduciosa che quegli spasmi che mi avevano avvelenato la luna di miele e quegli ultimi tre mesi, fossero scomparsi per sempre, ma se non era vero sarebbe stato troppo atroce.Il suo cazzo era bello, duro e arcuato verso l’alto: un vero spettacolo degno di Priapo. Spalmai anche lui, mentre Francesco mi guardava. Il momento era giunto e mi sentivo tesissima. Mi stavo domandando sa sarei riuscita a farlo stare tutto dentro, ma soprattutto se quei dolori mi avessero ancora aggredito mi dissi che sarebbe stato meglio morire. Mi sollevai e mi misi a cavalcioni su di lui guardandolo. Ci trovammo a guardarci senza dire una parola per un tempo infinito, col rimbombo assordante del cuore che mi martellava le tempie. Poi guardai il suo cazzo che ora mi faceva vedere tutte le sue vene come scolpite e in rilievo; lo presi con una mano, ma era ...
... troppo grande allora aggiunsi anche l’altra, mi sollevai sulle ginocchia e lo posizionai sulla mia fica. Trovò subito da solo l’ingresso e pian piano cominciai a farlo entrare, abbassandomi. Ancora niente. Quando avvertii come delle punture di spilli, mi fermai risollevandomi lo feci quasi uscire. Mi parve però che ne fosse già entrato più di quello che supponessi e non avevo provato nessun spasmo come in passato. Riprovai ancora a scendere e questa volta affondai di più e allora ripetei ancora e ancora e quelle punture di spillo pian piano cominciarono a scemare, lasciandomi la sensazione di un’intima felicità. Quando mi alzavo sulle ginocchia per farlo uscire ora lo vedevo tutto intriso dalle mie secrezioni che lo avvolgevano; lucido e biancastro, ma anche striato di rosso: ecco non ero più vergine. Mi esplose il cuore e allora ruppi ogni indugio e mi lasciai scendere su di lui facendo entrare tutta quella lunga spada in profondità a forzarmi. Non sentii il dolore lancinante che credevo, ma rimasi senza fiato dalla sorpresa di essere finalmente arrivata in fondo. Avevo la percezione anche visiva che ora era tutto dentro. L’effetto era solo un leggero bruciore, ma una sensazione di pienezza nella mia carne che sentivo tesa e piena e che mi faceva sentire, insieme a Francesco, come un’unica entità. Ora eravamo davvero uniti in un corpo solo. Senza rendermene conto, ora davo colpi poderosi perché mi entrasse dentro sempre di più. Non me lo aspettavo quando arrivò, ma ...