Zia Susanna 3 parte
Data: 19/04/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Liana1990, Fonte: xHamster
... forse ce ne furono mille.
Uno attaccato all'altro, uno più violento dell'altro.
Lentamente, il tornado passò.
Maria nell'esatto istante in cui l'ultima ondata abbandonò l'ultima cellula del corpo, baciò il clitoride e venne a baciarmi sulla bocca, lasciandomi il ricordo del sapore e del piacere.
Mi sciolse le braccia in modo rapido.
C'era solo una parola per descrivere quello che provavo, pace, nel suo significato più profondo.
Una sensazione di vertigine accompagnò il mio ritorno alla condizione umana.
I pensieri iniziarono a susseguirsi frenetici, tentando, invano, di dare un significato a quanto avevo vissuto.
Non ci riuscivano, era stato troppo.
Ad un tratto mi attraversò un pensiero assurdo, Maria era un angelo sceso sulla terra per farmi diventare finalmente, donna.
Mi aveva fatto vedere a quali altezze potevo arrivare.
Passammo le feste a fare acquisti, pattinare sul laghetto, pizza con gli amici.
Ma la maggior parte delle ore le trascorremmo a letto.
Se non avessi promesso a Paolo la verginità, le avrei chiesto di prendersela, come Cinzia aveva preso la sua.
Il proff era troppo importante per me.
Piangemmo quando dovetti ritornare a casa..
Nel viaggio di ritorno zia Susanna mi interrogò parecchio,rispondevo meccanicamente.
Nella mente continuava a prendere piede la decisione di fare una cosa che avrebbe potuto marchiarmi per sempre, e perdere l’amore della zia.
Ma c’era qualcosa di strano nel suo atteggiamento, ...
... non mi sembrava la solita, era come volesse dirmi qualcosa. ma non trovava le parole.
Lasciai perdere queste mie supposizioni e mi concentrai su quello che desideravo fare.
Volevo sedurre zia Susanna..
Quello che era accaduto con Maria mi aveva messo il fuoco nel sangue.
E poi zia quel giorno era ancora più bella del solito.
Indossava una gonna che durante la guida era salita molto più del lecito.
E lei non l’aveva minimamente abbassata, forse presa dalla guida e dall’interrogatorio.
A questo aggiungete che dalla scollatura avevo intravvisto il seno, non portava reggiseno.
Tanta era la voglia di allungare la mano ed introdurla nell’apertura della camicetta, accarezzare quella morbida collina, raggiungere la vetta e far uscire il capezzo dalla scura aureola dove era rintanato, farlo diventare duro per poi tormentarlo con i polpastrelli.
Ma la paura di rovinare il tutto con un gesto prematuro, mi tattenne da metterlo in opera.
La voce di zia mi strappò a questi lascivi pensieri.
“Liana ma mi ascolti?”.
“scusa, ero sop****nsiero, cosa mi hai chiesto?”.
“ti ha detto con chi ha perso la verginità?”.
“no zia, me l’ha solo confermato, ma niente altro”.
“ma quando uscivate ci sarà stato qualcuno che le stava più vicino degli altri”.
“zia, ma hai visto bene Maria”.
“certo che la guardo bene”.
“e non ti sei accorta di quanto sia bella?”.
“lo so che è bella”.
“e allora, tutti le stanno vicino e detta fra di noi, tutti vorrebbero ...