1. Tutto ha un prezzo


    Data: 23/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Michellerimini, Fonte: Annunci69

    ... pause mi faceva guardare riviste porno e
    
    come succede in questi casi, fra amichetti vogliosi di emozioni, lo tirammo fuori per segarci, in breve ci fu il classico “io te la faccio a te e tu la fai a me” iniziammo a toccarci a vicenda. Le cose si svilupparono, ed arrivammo a succhiarcelo, lui era “più maschio”, furbo e deciso di me, ed oltre che a ritrovarmi ogni volta col suo cazzo in bocca, me lo appoggiava anche un po’ al buco del culo nel quale però, non era ancora entrato, anche perché, all’ultimo momento, mi ero opposto, ancora rifiutavo questa cosa, facendolo venire solamente strusciandolo fra le mie cosce. Vedevo il nostro rapporto come un gioco, un modo per godere assieme. In definitiva non lo avevo ancora preso nel culo ma c’ero andato molto vicino.
    
    Il fatto era che, mio malgrado, stavo facendo queste cose molto volentieri e con una
    
    soddisfazione nettamente maggiore delle mie estemporanee uscite con le femmine, anche se non lo volevo ammettere.
    
    Quando il mio compagno di classe mi venne in bocca la prima volta, senza avvertirmi, ingoiai senza battere ciglio, dopo lo feci praticamente sempre, mi era piaciuto. Lui se ne guardò bene a contraddirmi.
    
    Presi il prosciutto e me ne andai salutando, Rudi mi sorrise, strizzandomi ancora l’occhio:
    
    - “Vedrai, prima o poi ti fanno la festa” disse, ridacchiando.
    
    Mentre uscivo “sentivo” i suoi occhi puntati sulle chiappe. Non lo trovai affatto spiacevole. Mi masturbai nella penombra della mia cameretta pensando ...
    ... a lui e soprattutto alla frase che aveva pronunciato un attimo prima ci uscire dalla bottega, quel “ti fanno la festa” diventava che diventava “ti faccio la festa”.
    
    Mi ritrovai a fantasticare sul suo rinomato cazzone e su come sarebbe stato ripetere con lui le cose che facevo con il mio amichetto. Sicuramente sarebbe stata una cosa più impegnativa. Rudi non poteva sapere dei miei pomeriggi di studio ma il suo intuito aveva colpito nel segno.
    
    Il giorno dopo uscimmo a passeggio in bicicletta fino alla frontiera e così non vidi Rudi.
    
    Ma nel ritornare deviai dal percorso degli altri gridando a mia sorella:
    
    - “Faccio un salto in piazza, dillo alla mamma, ceno lì, mangio qualcosa con i ragazzi del paese”.
    
    Quasi come se le gambe andassero da sole pedalavo come un forsennato verso il centro, dove si trovava il negozio di Rudi. A pochi metri dalla meta vidi sua moglie che si allontanava, era solo! Non avevo in mente nulla in particolare, volevo sentire la sua voce che mi prendeva in giro, che parlava del mio culo, mi sarebbe bastato.
    
    Mentre pensavo ad una scusa per entrare, non dovevo acquistare nulla ne avevo i soldi per farlo, fu Rudi ad uscire dal negozio, non mi ero reso conto che eravamo vicini all'orario di chiusura e lui doveva togliere i cartelli con l’elencazione delle specialità in vendita.
    
    - “Toh! Guarda chi c’è. Uhè bello, ti è venuta voglia? Ah ah ah!”.
    
    - “Signore, io..”.
    
    - “Ma che signore, chiamami solo Rudi, come fanno tutti! E dammi del tu, ...
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