1. Elisa (02) giovanni elisa il contadino rozzo e violento


    Data: 18/08/2020, Categorie: Trans Autore: GIADELISA, Fonte: Annunci69

    ... si irrigidiva e si rilassava a tempo con le mie contrazioni anali.
    
    “Ma che raffinata troietta che sei, sai gustartelo il cazzo, in tutte le salse”.
    
    Iniziò a roteare il bacino con leggeri movimenti di andirivieni; la grossa ed esplosiva cappella, danzava e raspava nel mio retto.
    
    Ed iniziai a volare, i mugolii, divennero gemiti, urla di dolore, di piacere, goduria pura ed estasi; in crescendo con il crescendo del ritmo del cazzone che mi stava squassando l’intestino e lo sfintere.
    
    Mi strinse forte ai fianchi con ambo le mani, il ritmo del cazzo aumentava sempre; ero tutta rilassata a gustare quello stantuffo che svuotava e riempiva il mio ventre, come fossimo un corpo solo.
    
    Ma, quando nello stantuffarmi, iniziò a far uscire il cazzo dal culo per poi ributtarlo con forza tutto dentro, persi totalmente il controllo del mio corpo, non esisteva più nulla in quei momenti, se non quel cazzone con quella enorme e durissima cappella che mi stava squartando, dandomi sensazioni e godimento ben superiori al dolore.
    
    Sentivo ma non capivo le sue imprecazioni, i suoi ordini; e lui giù schiaffi, prendendomi per i capelli mi tirava a se, in quella posizione semieretta, il cazzo non sempre rientrava dentro dritto; comunque, data la forza delle spinte, sgusciava sul solco tra le natiche ed entrava slargandomi ulteriormente il buco del culo, procurandomi delle fitte tremende nello sfintere e nella pancia.
    
    Poi mi ributtava giù schiacciata sulla lavatrice.
    
    Veramente credo ...
    ... di aver gridato come un’oca spennata viva.
    
    L’astioso uomo animale Giovanni, non aveva contezza del fatto che, stava brutalmente sodomizzando e sottomettendo un ragazzo con circa quaranta anni meno di lui; oppure ben sapeva quel che faceva, sfogava la sua rabbia e sete di vendetta; accumulata da quando, attraverso una tapparella semi aperta, vide che Alex mi sodomizzava, vide che io ero cosa di un altro maschio.
    
    Io dovevo essere soltanto cosa sua, mi ha visto crescere, ha visto il mio corpo, il mio sedere e le mie cosce formarsi; pregustando il giorno che ne avrebbe preso possesso sessualmente.
    
    Perché nella sua mente ” io ero cosa sua” a prescindere, quindi inconcepibile ed inaccettabile per lui, che un altro abbia goduto di me, addirittura sverginandomi e sborrandomi in bocca.
    
    Una bambola di pezza alla mercé del suo potere assoluto, questo ero. Il potere assoluto del cazzo prossimo a sborrare, ma le bambole sono materia inerte; io no, ero carne viva che si fondeva con quel cazzo e quel corpo teso nello spasmo prossimo all’orgasmo.
    
    E l’orgasmo di Giovanni arrivò come un tornado, quegli ultimi colpi violenti, le sue urla, gli schizzi violenti di sborra dentro di me …
    
    Un flash di luce, una scarica violenta percorse tutto il mio corpo, partii per quel volo fantastico dell’orgasmo totale dei sensi; i nostri corpi vibravano e sussultavano, lui spingeva per entrarmi tutto dentro, io mi aprii all’inverosimile per accoglierlo tutto dentro di me.
    
    “Troia,Troia,Troia” ...
«1234...»