1. Elisa (02) giovanni elisa il contadino rozzo e violento


    Data: 18/08/2020, Categorie: Trans Autore: GIADELISA, Fonte: Annunci69

    ... sensazione di sfondamento interno, il colpo di maglio della sua cappella sull’intestino, si riverberò in testa. Lo splash della sua pancia sul mio fondoschiena; Giovanni con violenza e cattiveria me lo aveva infilato tutto nel culo e spingeva, spingeva schiacciandomi addosso alla lavatrice.
    
    Volevo urlare, per il lanciante dolore, per l’offesa di esser stata presa in quel modo violento, per la cattiveria con la quale me lo aveva sbattuto nel culo.
    
    Forse … volevo urlare anche di gioia, si di gioia; perché iniziai a comprendere che esser presa in quel modo mi faceva sballare; come se, quel colpo di maglio che il cazzo dava nel mio ventre (molto femminile ventre) si ripercuotesse sulla testa scrollandola da tutti i freni inibitori, rendendola veramente libera di volare.
    
    Con una mano mi aveva tappata la bocca, con l’altra, pigiandomi sulla schiena, mi schiacciava il petto sulla lavatrice; non riuscii ne ad urlare, ne a sgusciar via.
    
    Mugolavo, mi dimenavo, mi sentivo piena di quel cazzone, il dolore sempre lanciante; ma spingevo il culo al’indietro per farlo entrare tutto.
    
    Mi torcevo dalla sofferenza, ma lo volevo ancora più dentro, volevo sentirmi ancora più aperta.
    
    Il petto villoso di Giovanni sulla mia schiena; con la mano che mi tappava la bocca, inizio a massaggiarmi il collo e la testa, infilava le dita nei capelli come mi stesse pettinando.
    
    “Stai ferma e rilassata troietta, non stringere il culo e non muoverti, il cazzo te lo do’ a modo mio, come me ...
    ... arrapa de più; apriti bene le chiappe, ti ci infilo anche le palle dentro, frocetta rottanculo” (questo era il concetto delle parole che mi sussurrava; tono basso ma perentorio).
    
    Il dolore allo sfintere si stava placando, avvertivo le pulsazioni del cazzo dentro di me ed iniziai a vedere le farfalle; portando le mani dietro, allargai ulteriormente le natiche.
    
    Giovanni dette un’ulteriore spinta, ed anche gli ultimi millimetri del suo sesso entrarono dentro di me, sentii le sue palle sbattere sulle mie, il suo corpo combaciò perfettamente con il mio.
    
    Pochi minuti, o forse secondi, ma il tempo non aveva più’dimensione; restammo così, fermi; uno dei più intensi ricordi della vita sessuale di Elisa.
    
    Passato il temporale, ed in attesa della tempesta, con le viscere piene del suo tronchetto di carne pulsante, volevo tenerezza e protezione, mi sentivo maledettamente femminuccia.
    
    L’esperto porcone comprese, sempre facendo pressione sul mio didietro per tenermi tutto il cazzo ben piantato dentro, estese le sue carezze !!! a tutto il mio corpo, fin dove arrivava con le mani, le sentivo dappertutto le sue callose e maschie mani, intrecciammo le dita.
    
    “Puttanella, hai il cazzo moscio gocciolante, sei proprio femminuccia; vuoi le coccole,
    
    Giovanni te le fa le coccole. Poi Giovanni ti sconquassa tutta, non ti tappo neanche la bocca, voglio sentirti urlare”.
    
    Ero in brodo di giuggiole, stringevo e rilassavo ritmicamente lo sfintere, il cazzo del vecchio porco dentro di me, ...
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