Il capanno al mare.
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: anita69, Fonte: Annunci69
Il Capanno al mare.
Torna la paura del Covid, il gioco sexy deve un'altra volta rallentare ed allora, nelle notti che con Gius dedichiamo al sesso, ricordiamo episodi degli anni passati.
L’altra notte ci è tornato in mente un episodio di qualche anno fa, più giovani, ancor più agitati di ora, sempre pronti a sfruttare le occasioni di sesso sfrenato che capitavano.
In piena estate, tanto caldo, tanta voglia di sesso, decidemmo di fare un giorno di mare in quel di Migliarino.
La mattina sulla spiaggia, isolati, a prendere il sole quasi nudi, niente reggiseno, slip minuscoli e arrotolati per dare al sole quanta più pelle possibile.
Ogni tanto un tuffo in mare, per infrescarsi e per ammirare sulla battigia qualche bel giovane fusto che stava in posa, all’aspetto, x beccare qualche coppia matura vogliosa di scazzare.
All’una andiamo al ristorante, alla rotonda per mangiare una zuppa di cozze e un fritto misto gamberi e totani non male, accompagnato da una boccia di prosecco ghiacciata che finimmo in un baleno. Un gelato e due rum con ghiaccio per mandar giù il fritto.
Siamo belli caldi e vogliosi di andare fra i cespugli nelle dune per fare una bella scopata, magari con un giovane guardone che si sega arrapato.
Quando andiamo a pagare, troviamo Fabio, un mio trombamico di prima di Gius, con cui una volta, qualche tempo fa, abbiamo giocato in tre (vedi il mio racconto “L'uccello più grande mai provato”) che come dice il titolo del racconto aveva un grande ...
... pregio ovvero un grande uccello, enorme, dalla cappella al base.
Con lui avevamo giocato in tre una sola volta perché Gius pativa il confronto fra i loro uccelli, anche se Gius l’ha bello grosso e largo ma non così enorme come Fabio.
Eravamo cmq amici, quell’amicizia che nasce dall’aver scopato assieme, dividendo godimento e sudore.
Soliti convenevoli, prendiamo un caffè assieme, anzi un corretto per non farci mancare nulla e Fabio, noto tombeur de femmes ci racconta di venire spesso su questa spiaggia dove si becca senza problemi, giovani fiche, senza grande fatica.
Ci dice “ho un capanno nelle dune, un grande cespuglio che ho adattato a “scannatoio”.
L’ho vuotato dentro, dove ho creato una seduta larga per più persone e dove si può fare sesso senza essere visti e dove spesso anche i guardoni si nascondono per chi ama questi spettacoli"
Di fuori è un enorme cespuglio di più essenze, corbezzolo, ginepro, un piccolo pino marittimo e nessuno può immaginare che dentro è stato svuotato e niente si vede dall’esterno.
Ci propone di andare a vedere come è organizzato, c’è tutto, un etagé con acqua, preservativi, rotoli di carta, ed anche un grosso dildo per le amanti del genere.
Siamo allegri per l’alcool, vogliosi di sesso, eccitati da quella novità e soprattutto io, ansiosa di ritrovare quell’uccello così grande, lungo, spesso, manovrato assai bene dall’esperto Fabio.
Guardo Gius preoccupata di una possibile gelosia, ma non è così, ha l’occhio birichino e ...