1. Andrea e pietro - cap. 9


    Data: 11/08/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    Cap. 9
    
    La sera dopo, all’orario convenuto i ragazzi si incontrano con Thomas fuori dal club ed entrano tutti assieme. Gli ambienti sono austeri e raffinati, un addetto in livrea, dopo aver parlottato con Thomas, accompagna il gruppo davanti a una porta, la apre, fa un gesto ossequioso e va via.
    
    Una volta dentro Thomas prende la parola, dà il benvenuto a tutti e aggiunge:
    
    - È d’obbligo, entrati in questa stanza, avere tutti lo stesso aspetto: costume adamitico, cioè “nudi” con maschera, per una questione di privacy. È ovvio che le maschere sono tutte uguali, sterilizzate e imbustate, adattabili a misure di teste, direi regolari. Il padrone di casa entrerà dopo che tutti avremo adempiuto a questo obbligo.
    
    Ciò detto è il primo a togliersi i vestiti di dosso, riporli in una scatola, prendere una maschera da un vassoio, posto su una consolle, e indossarla. La stessa cosa stanno facendo gli altri.
    
    Le maschere sono abbastanza avvolgenti, di un tessuto morbido color grigio azzurro. Due fori consentono di tener fuori le orecchie, altri due lasciano scoperti gli occhi, la sua lunghezza è tale da coprire il naso e ai lati gli zigomi, lasciando fuori la bocca e il mento. Un tessuto adesivo consente di chiudere i due lembi dietro la nuca.
    
    I sei mascherati conoscendosi sono identificabili tra di loro per i dati corporei e per un contrassegno colorato, adesivo, posizionato sulla maschera in corrispondenza della fronte. I colori sono: bianco, giallo, arancione, verde, ...
    ... rosso, blue. Thomas ha il colore bianco e il padrone di casa che sta entrando in questo momento ha appiccicato sulla maschera all’altezza della fronte il contrassegno nero.
    
    Sul portavivande compaiono vassoi di cibo che White provvede a riporre su un apposito piano di appoggio.
    
    - Wellcome boies. I am Blake, my assistant White. Self-service, my dears.
    
    Tutti vanno al bouffete, Blake invece resta seduto. Comincia il chiacchiericcio e l’assembramento. Chi sta in prima fila si riempie il piatto, chi in seconda sta dietro e aspetta. Dietro a cosa? A un culo nudo con il suo cazzo, anche esso nudo, che nell’attesa tocca e si strofina, se chi sta avanti non gradisce farsi toccare il culo, fa spazio a chi sta dietro e viceversa.
    
    Guardiamo la scena con gli occhi di Blake.
    
    Su informazioni ricevute dal suo assistente, dei cinque studenti tre sono italiani, si conoscono da prima di venire a Londra, due sono fratelli e si scopano il terzo. Stanno in stanza con uno degli altri tre, compreso il suo assistente White che ha organizzato il tutto. Un altro è spagnolo, alla ricerca di buchi dove mettere il cazzo, e il quinto è greco, il più giovane, di una bellezza greco classica, alle prime esperienze sessuali.
    
    I cazzi che funzionano sono già dritti e, dopo essersi serviti, anche Blake ha il suo piatto a cui ha provveduto White, tutti si siedono a mangiare e chiacchierare. Blake non è uno che perde tempo e, inquadrata bene la situazione, scompare sotto al tavolo. Viene subito seguito ...
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