Lo scambio
Data: 06/08/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... all'inculata. Ora avevo due cazzi in bocca e tre nel culo, con altri membri che mi toccavano dappertutto.
Continuammo per pochi minuti, finché un ospite che avevo in bocca cedette e mi sborrò direttamente in gola. L'altro cazzo, forse bagnato da uno sperma sconosciuto, arrivò al culmine, innaffiandomi tutta.
Senza un attimo di pausa, furono sostituiti da altri cazzi anonimi.
Mentre mi fottevano, decisi di assecondarli in modo da terminare una volta per tutte questo circolo vizioso. Per cui feci la porca nel modo migliore che sapevo fare, stimolando tutti e dieci i membri smaniosi di conoscermi.
Per la prima volta da quando ero nel corpo di Denise, mi venirono nella fica. Avrei poi preso le dovute precauzioni.
Quando finimmo, mi lasciarono lì, spoglia e in un mare di sperma.
Il buco del culo era in situazioni disastrose. Era completamente viola e slabbrato.
Prima di andarsene, Pietro ebbe modo di ritenersi soddisfatto, baciandomi a lungo nel mio stato confusionario e dicendomi che il debito era stato pagato.
Coricato in un corpo femminile che aveva appena partecipato ad un orgia, mi sentii in qualche modo felice e portandomi la mano zuppa alla bocca, assaggiai ancora una volta il dolce nettare di uno sconosciuto.
Capitolo 12: Federico
Dopo alcuni minuti da quando i ragazzi se ne furono andati, mi misi a gattoni e piano piano mi alzai su due gambe.
Mi serviva aiuto, ma non volevo chiamare nessuno perché la vergogna era tangibile.
Per cui ...
... frugai nel cassonetto lì vicino, dal quale avevano tirato fuori il materasso logoro, sul quale era avvenuta la mia "esecuzione".
Trovai alcuni indumenti in cattivo stato, e li usai per pulirmi un po'.
Staccai un pezzo di stoffa da dei pantaloni lunghi e pieni di toppe, per creare una sorta di tappo per il mio ano sanguinante.
Dopodiché ripresi i miei pantaloncini, che avevo avuto l'accortezza di togliermeli prima dell'orgia.
Per quanto riguardava il reggiseno e la maglietta, non c'era più niente da fare.
Anziché girare nuda per la città per tutto il tragitto che mi mancava, presi dal cassonetto un cartone e un cappellino in modo da non essere riconosciuta, e con quelli addosso iniziai a correre con un'andatura zoppicante.
Quando raggiunsi la casa, ero sicuro di aver attirato non poco l'attenzione, ma speravo nessuno mi avesse riconosciuto. Dopo tutto era ora di cena e non c'era tanta gente in giro.
Ora di cena! Mi accorsi in quel momento di essere venuto meno all'impegno che mi ero fissato.
Dovevo andare all'ospedale dove si trovava il mio vero corpo al pomeriggio, ma ero stato fermato da Pietro e i suoi amici che me lo avevano fatto dimenticare del tutto.
Nonostante fosse tardi sapevo di avere comunque un po' di tempo.
Il giorno prima avevo cercato su internet gli orari di visita dell'ospedale e avevo letto che stava aperto per i familiari o gli amici dalle 6 fino alle 9 di sera.
Una volta in casa mi lavai e mi profumai. Trovai anche una pomata ...