Correva l'anno 3023 - 1
Data: 06/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... diventando davvero più grosso… e più duro! E non immagini che bello… Oh, fantastico… Continua… continua, per favore.”
E Ay continuò la sua inconsapevole masturbazione, finché non si ritrovò a stringere in mano il pistone dell’amico… bollente… e turgido… e fremente…
“Ma che diavolo…”, mormorarono entrambi contemplando quella meraviglia per la prima volta nella loro vita.
Hur era diventato paonazzo in volto, sia per lo stupore, sia per le sensazioni sconvolgenti che il cazzo e la mano dell’amico gli stavano procurando.
“Sei un mago, Ay, sei un mago… dai continua, vediamo che succede.”
E Ay continuò la sua opera, segando con mosse decise quel grosso pendaglio, mentre fissava l’amico con gli occhi intenti, quasi per scoprire e assorbire le sensazioni che stava provando.
“Oh, - gemeva il povero Hur, tremando e sbattendo la testa da una parte all’altra – è incredibile, Ay… è incredibile… Non ce la faccio più…”
“Vuoi che mi fermi?”, chiese l’altro preoccupato.
“Nooooo! - fu il grido strozzato di Hur – se ti fermi, ti ammazzo! Continua… oooohhhh… continua… per favore…. Che bello… che bello…”
Finché il piacere divenne una fitta all’inguine insostenibile: Hur strabuzzò gli occhi, il cazzo gli divenne rigido come il ferro, lo scroto gli si rattrappì, lui cercò di parlare, ma solo uno stridulo: “Aaaahhhhggggrrrr” gli sfuggì dal fondo dei polmoni contratti, mentre il suo cazzo esplodeva e con scosse violentissime schizzava per aria la ...
... sborra di una vita.
Nel ritrovarsi in mano quel pistone guizzante, Ay rimase un attimo a bocca aperta, poi lo mollò spaventato, osservandolo che continuava a scattare, scagliando fuori ogni volta un fiotto di liquido denso e biancastro.
Poi tutto finì e l’organo prese a rattrappirsi, mentre la tensione si allentava nel corpo di Hur e il suo respiro tornava lentamente normale.
Finalmente Hur riaprì gli occhi e fissò l’amico con un sorriso estatico sulle labbra.
“Credo che abbiamo scoperto come facevano gli antichi a fecondare le donne”, mormorò ancora ansimante.
“Perché facevi tutti quei versacci? – chiese allora Ay – cosa provavi?”
Hur scosse la testa:
“Non te lo so dire… - mormorò – in certi momenti mi sembrava di morire e in certi altri… non so… un piacere che non riuscivo quasi a sopportare, tanto era forte. Per la miseria, come sono ridotto!”, disse, accorgendosi di avere la maglietta completamente fradicia.
“Aspetta, ti prendo qualcosa.”, disse Ay e andò dentro, tornando poco dopo con una salvietta umida di colonia.
Hur si pulì alla meglio, poi si spogliò e si avvolse nella vestaglia in sottile tessuto biotecnico, che l’altro gli aveva portato. Ormai il sole era tramontato e la luce crepuscolare si andava via via affievolendo.
“Vuoi provare anche tu?”, chiese Hur, tornando a sedersi sulla chaise-longue.
“Sì”, fece Ay, sentendosi la gola asciutta.
“Dai, spogliati, allora, e sdraiati vicino a me.”
(Continua)