Si spogli prego
Data: 01/08/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Xilia, Fonte: Annunci69
... spreme sull’indice come fosse dentifricio e me la spalma tra le natiche.
“Prima di utilizzare il divaricatore anale per osservare anche la zona transfinterica e la parete rettale effettuiamo una palpazione interna meno invasiva e quasi sempre più esaustiva.” Senza esitare mi infila il dito dentro. Stringo i denti e gli occhi.
Roteando il polso procede nell’ispezione digitale delle mie pareti interne, per tutta la circonferenza. Indugia su qualche punto, poi termina il giro perlustrativo e infine fuoriesce.
“Prego.” Allunga la confezione di guanti agli studenti. Io impreco sottovoce. Si sente un concerto di lattice che si stira su palmi e falangi.
Una ragazza con un piccolo piercing al naso e un’espressione molto dolce fa un passo avanti. Allunga la mano e mi ispeziona anche lei. Il suo dito è delicato e insicuro.
Poi tocca ad un ragazzone un po’ impacciato, ma decisamente energico. Sussulto; anche sforzandomi rimanere rilassata non è facile. Preme forte, sgraziato.
Il successivo è baldanzoso. Non tituba e sembra ci sappia fare. Nel roteare la mano mi sfiora ripetutamente le grandi labbra. Dovrebbe darmi fastidio, lo so, e invece, forse per la particolare sottomissione cui mi sento obbligata, forse perché comunque il tipo è belloccio, non succede.
Quando dopo pochi minuti si ritira sento che una parte di me se ne dispiace, e la cosa un po’ mi preoccupa.
Viene rimpiazzato da una compagna frettolosa che pare più a disagio di me, poi da un altro tipo ...
... barbuto che, prima di far scivolare l’ennesimo dito nel mio corpo, appoggia l’altra mano sui glutei e con pollice e indice mi divarica ancor più l’accesso. Un fremito tradisce le mie sensazioni. Lui compie la sua perlustrazione integerrimo, come se al mio organo riproduttivo lì sotto il suo naso non stesse accadendo niente.
Finisce ben presto anche lui, ma il mio povero ano non resta ignorato a lungo.
Si alternano nuovamente in me, uno dopo l’altro. Qualcuno fa domande, si sofferma, entra ed esce ripetutamente spiegando i suoi dubbi. Li guardo di sottecchi con la guancia appoggiata sul lenzuolo sterile. Il calore mi infiamma le guance.
E non solo.
Poche volte mi è capitato di vergognarmi tanto, ma la consapevolezza che alcuni avranno già notato la mia lubrificazione vaginale mi fa sentire ancora più lasciva.
Non mi meraviglierei se qualcuno da un momento all’altro bisbigliasse “Guarda che vacca, è tutta bagnata...”
Non vedo l’ora di essere fuori da questo ambulatorio, onorevolmente vestita, e allo stesso tempo l’impotenza che mi costringe qui è diventata, volente o nolente, un’intrigante perversione.
Quanti di questi ragazzi stasera si masturberanno ripensando al loro dito ficcato nel mio sedere?
“Ciao Mari.” Riconosco la voce leggermene esitante. Giro la testa e vedo dietro di me Fabio, uno degli amici del mio ragazzo. Vedo il suo braccio protratto verso il mio fondoschiena; il dito che adesso mi sta esplorando è il suo.
O Merda, penso mentre gli faccio ...