1. La Pietra Nera – PROLOGO


    Data: 30/07/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Etero Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu

    ... cappella di suo marito tra le labbra e iniziò a succhiarla, carezzandola delicatamente con la lingua mentre la bocca calava e risaliva dall’altro verso il basso e viceversa, in sincrono con la mano che sollecitava l’asta.
    
    Dai mugugni del marito si rese conto che stava agendo bene. Nulla di cui stupirsi, sapeva benissimo cosa gli piaceva davvero e sapeva come fargli piacere.
    
    I suoi gemiti crescevano sempre di più mano mano che lei accellerava i movimenti della bocca e della mano, finché, con l’altra mano, gli afferrò i testicoli e iniziò a massaggiarglieli. Argarth non ne potè più e con rapidità e decisione si alzo e uscì dalla vasca, afferrò sua moglie per i fianchi costringendola a piegarsi proprio sul bordo della vasca e mostrando così il suo bel culetto tondo e sodo.
    
    Lui sapeva quanto a sua moglie piacesse essere presa con violenza e passione, quanto quel gioco di sottomissione piacesse ad entrambi, ancora di più dal momento che lei, immortale, aveva soglie di resistenza estreme, potenzialmente infinite.
    
    Quando appoggiò la cappella tra le cosce di lei la trovò bagnata oltre ogni immaginazione. Il suo membro si infilò dentro di lei come un coltello bollente fende il burro morbido. Lei sobbalzò. Per trovare equilibrio aveva immerso le mani nell’acqua, trovando appiglio sul fondo della vasca.
    
    – Argarth, ti prego, no… – disse lei debolmente e per nulla convinta delle sue stesse parole – rischi di farmi venire così…
    
    – Zitta – disse lui con un tono sprezzante ...
    ... che la eccitò ancora di più.
    
    – Ma io… – Galamar non fece in tempo a finire le parole che lui le spinse la testa nell’acqua stessa.
    
    Con una mano teneva la testa di lei nell’acqua, con l’altra le afferrava un fianco per darsi più slancio e iniziò a scoparsela con una foga e una passione estrema.
    
    Lei non aveva bisogno di respirare, sarebbe potuta rimanere così anche anni, ma era parte del loro gioco che lei si agitasse, che fingesse di volersi liberare. E così faceva.
    
    Le voluttuose piccole labbra dell’angelo avvolgevano il membro turgido e nodoso della guardia della Cittadella, offrendo una flebile resistenza che lo eccitavano ancora di più. I suoi umori ormai le colavano lunghe l’interno coscia bagnandola fino alla caviglia.
    
    Dispiegò le ali, agitandole mentre cercava di liberarsi giocosamente a quella presa. Il piacere era enorme per entrambi, ma per lei, in astinenza da 5 anni, era insopportabile.
    
    Quando lui sentì di essere quasi sul punto di venire iniziò a spingere ancora più forte. L’impatto delle sue anche sulle natiche di lei producevano dei rumori come di schiaffi, sempre più rapidi, forti e ravvicinati.
    
    Per un istante le alzò la testa dall’acqua, solo per leccarle il collo e sussurrarle.
    
    – Ti posseggo.
    
    – Asp… – stava per dire lei, ma lui le ricacciò la testa sotto il pelo dell’acqua.
    
    Quello che l’angelo avrebbe voluto dire al marito era che anche lei era sull’orlo dell’orgasmo. Che avrebbero dovuto fermarsi prima che fosse troppo tardi, che ...