1. Vittoria completa


    Data: 22/07/2020, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... senza sguardi e senza colore. Adesso compariva la luce blu e quel ghiaccio sulla pelle già nuda, al momento la toccava baciandola, invero ora come giammai aveva potuto prima, dato che poteva sentirne l’odore del suo sesso che tanto aveva auspicato senza una parola.
    
    La capigliatura concentrata si sciolse senza fretta fra le sue mani, carezze oltre ogni limite che volevano tutto e subito senz’esitazione per bere il piacere che scivolava già fra le cosce. Il petto percosso da sussulti d’orgasmi infiniti, seta per le mani di due donne che avevano saputo creare determinando un capolavoro d’assoluta perfezione con i loro suoni e i loro desideri, che per lungo tempo sublimavano nobilitando appetiti, aspirazioni e voglie animali. Senza volto, insieme a quella sensualità azzardata e fortissima, quell’essenza decisa e per di più rara. In questo momento i loro occhi erano vicini e potevano confermare ribadendo il loro piano, una tela intrecciate tessuta con passionalità senza maschere né pudore, perché lei era in quel luogo, perciò era realmente sua. Ambedue erano al presente distese su quel letto dai riflessi dorati, intanto che si scambiavano l’anima con grande esperienza e maestria, la stessa che avevano avuto durante quel tempo fatto d’impalpabili e di minutissime carezze dall’improbabile e incerta realtà. Dai, prendimi ora, lasciami nuda e sazia dei tuoi baci senza tempo.
    
    Per quanto tempo ancora avrebbe dovuto sognarla bramandola fra le pareti della sua casa che sovrastava ...
    ... il mare? Le note di quell’imprevisto e improvviso sgomento adesso gremivano i suoi pensieri e le chiudevano il respiro, mentre lacrime chiare, sommesse e incontaminate rigavano il viso sporco di quei baci salati. Guardami, sì, prendimi ancora, non lasciarmi mai più, perché voglio restare così per guardare i tuoi occhi del colore verde smeraldo laddove voraci si cibano di me. La mano che non si ferma mai, il desiderio che s’accende sempre di più, incontrollabile, ineluttabile e malvagio, visto che non concede sosta e porta via il respiro. Le mani legate con varie stoffe dai mille disegni sopra di lei e la sua lingua fra perle di sudore e di piacere mia adorata e mia unica meraviglia.
    
    Il colore dei loro corpi nella semioscurità era categorico, drastico ed eccelso, due esseri viventi scaturiti da quell’identica divinità, due entità immense che soltanto con il loro respiro davano un senso alla vita intera. Nel pomeriggio grigio e piovoso loro erano come delle onde alte e impetuose, le stesse che lei amava e che ascoltava ben volentieri infrangersi contro la scogliera sotto la sua casa che sovrastava il mare.
    
    Nulla in verità le avrebbe potute disunire né separare, giacché l’incantesimo adesso era sciolto, perché si trattava di beatitudine, di stima e di vanagloria assoluta, esclusiva e ingentilita.
    
    Loro due erano manovratrici, maestre d’amore e di passione, mai più da sole, in nessun caso più senza volto. Il letto nuziale tutto davanti a loro e quell’immenso respiro con il ...