Ricordo di un’estate
Data: 21/07/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... bellissima, mi sentivo più sensuale del solito: i capelli neri bagnati mi scendevano lungo la schiena come serpenti famelici dotati di vita propria, la pelle del viso color pesca, la dolcezza soffusa di una ragazza che si è arresa all’amore, il biancore del seno mi adornava insieme alle areole rosate: era talmente sodo da sfidare la forza di gravità, i miei occhi verdi scintillavano più del solito come riecheggiasse in essi il ricordo vibrante e incandescente dei miei sogni, delle mie attese. Presi poi a rimirare i fianchi, le gambe, le ginocchia eleganti e ben modellate, e, infine girandomi, il fondoschiena da troppi ammirato: tutto il mio corpo era così elastico, morbido, fresco e profumato che per un attimo fui colta dall’eterno desiderio di me stessa. ma riuscii agevolmente a tenerlo a freno. Mi immaginavo in posizioni erotiche, le più disparate. Non mi appartenevo più: gli appartenevo.
Decisi di indossare un abito lungo di colore blu scuro con inserti di pizzo trasparente e uno spacco a mezza coscia sinistra, intimo anch’esso di pizzo nero. Ai piedi scarpe col tacco comode cok tocco molto femminile di un fiocco nero sul davanti. Non indossai rossetto perché non desideravo caricare eccessivamente il viso col trucco e amo il colore amaranto delle mie labbra così com’è senza necessità di ritocchi estetici. Ho le labbra a cuore con la tipica ondulazione della curva di Cupido: dicono, mi han sempre detto, siano proprie delle donne più passionali e sensuali. Rafforzai ...
... l’intensità dello sguardo con un ombretto color prugna e con un filo di matita nero sugli occhi. Non avendo bisogno né di phard né di fondotinta, potendo vantare una pigmentazione e una grana della pelle assolutamente soddisfacenti, non aggiunsi altro. Mi profumai con una fragranza pregiata dalla tonalità speziata alla rosa, una tonalità palpitante di passioni soffuse. Ho sempre dato importanza ai profumi, in quanto l’olfatto tra i cinque sensi, è quello forse più avvinto alla memoria. Si può scordare un viso, più difficile che una fragranza particolare cada nell’oblio. Essa continuerà a reggere “l’immenso edificio del ricordo”, per dirla con Proust. Quindi asciugai i capelli lasciandomeli mossi, liberi e fluenti. Mi guardai ancora e l’ammirazione per me stessa fu d’un subito mutata nel desiderio di essere apprezzata rendendo anche al mio amato la giornata indimenticabile. Volevo con tutta me stessa che la nostra prima volta fosse perfetta. Infine, mi sdraiai sul letto ad ascoltare un po’di musica per distrarmi ammirando il trascolorare del meriggio in sera e il gioco che le ombre inventavano coi mobili e gli oggetti della mia stanzetta di ragazza. Ero già esausta per tutte le potenti sensazioni che mi turbinavano nella mente e nei sensi sconvolgendomi profondamente. Si preannunciava una serata elettrica, l’aria si addensava soverchia di un vitalismo forse solo riflesso dei miei frammenti interiori che andavano a comporre mosaici di bellezza sulla superficie serica del cielo. Ebbi ...