1. Ricordo di un’estate


    Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... che mi racchiudeva e tratteneva le forme, col cuore che mi batteva a perdifiato in petto. Ero senza fiato e agitatissima. Rientrai, quasi come un automa, investita dal fortissimo odore di sesso femminile e, vedendo che Virginia era ancora distesa a occhi chiusi, mi scorsi allo specchio: fui percorsa da un brivido: ero bellissima, non ho parole per descrivere l’inappuntabile perfezione del mio corpo e l’erotismo espresso dal mio viso: mi adagiai di fronte a lei, completamente nuda, sfiorandomi i fianchi.
    
    Appena mi riaprii gli occhi, Virginia non poté soffocare un grido di sorpresa divampando in viso. “Ti sei spogliata. Sapevo che mi avresti fatto compagnia prima o poi. Era il mio sogno. Sei così splendida…”. Non la lasciai terminare perché, completamente spogliata dinanzi a lei, iniziai a tormentarmi il clitoride. Il mio sesso era bollente, sensibile e bagnatissimo. Sapevo che sarei venuta in pochi secondi me volevo trattenermi, quindi mi sfioravo con dolcezza e piano, cosa che mi faceva impazzire ancora di più. Ci mettemmo una di fronte all’altra, adagiate su un fianco, Virginia introducendo quattro dita vogliose, io solo solleticando il clitoride, stiracchiandolo delicatamente. Scorgevo il movimento riflesso dagli specchi alle spalle della mia amica. Eravamo quasi sull’orlo della follia fremendo rotte da brividi e sussulti cadenzati e instancabilmente rinnovati. I miei polpastrelli mi stordivano con quel massaggio così indolente e rilassante sul punto di nascita del ...
    ... piacere femminile. Ci carezzavamo il viso e i capelli coi nostri respiri messaggeri di fragranze e di piacere. Le mie dita mi provocavano brividi di piacere che dal clitoride incandescente giungevano al cervello e alla bocca. Ogni fibra del mio essere era tesa e sconvolta: persino i capezzoli ritti ondulavano insieme al mio appariscente seno marmoreo adorno di capezzoli turgidi, specularmente imitati da quelli della mia amica. Allo stesso modo ognuna puntava il pube verso quello dell’altra e, anche se non ci sfioravamo, era quella una coordinata altalena a elevato erotismo. Quasi simultaneamente venimmo, i nostri corpi scossi da sussulti violenti, le vagine pulsanti per le contrazioni violente, alitandoci i nostri piaceri l’una sul viso dell’altra, mentre i suoi occhi truccati si posavano sui miei imbarazzati. Dopo l’orgasmo sperimentai un gran benessere, ma, a differenza di Virginia, chiusi le gambe e mi massaggiai il seno coprendolo. Anche io trovai però l’audacia di leccarmi le dita su cui ero appena venuta, non lo facevo spesso, ma ero così bisognosa di rilasciare tutta la tensione erotica accumulata. Ci guardammo intensamente per secondi che sembrarono un’eternità. Poi la aiutai a rialzarsi e ci mettemmo sul letto. Stravolte, sudate, ci addormentammo così, senza lavarci, senza neppure rivestirci con l’intimo.
    
    Durante la notte fui però interrotta nel sonno da un ronzio, a poco a poco mi risvegliai riprendendo contatto con la realtà. Percepii movimenti sconnessi e confusi ...
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