Ricordo di un’estate
Data: 21/07/2020,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... porta della mia stanza, stavo immergendo le mie dita quaggù” sorrise, bellissima, aveva il viso di un angelo leggiadro che contrastava bruscamente con la ferocia ferina con la quale inanellava masturbazioni e orgasmi. “Questa qui” e indicò la sua passerina “è la mia delizia e la mia dipendenza”.-“Sì anche a scuola, magari a mezza mattina, mi alzavo e, raggiunto il bagno, infilavo le dita dentro martellandomi sopra fino all’orgasmo e poi leccandomi tutto. Mi sono sempre leccata le dita, non volendo perdere neanche una goccia da assaporare. Sai….bastava guardarmi un seno allo specchio per sentire il bisogno imperioso di carezzarmi togliendomi tutti i vestiti. E ho sempre sentito la necessità di sperimentare novità: toccarmi in qualsiasi luogo, anche a rischio di essere scoperta, inserire nuove oggetti, fotografarmi in ogni posa possibile, girarmi video da angolazioni diverse, baciarmi allo specchio mentre venivo masturbata dal vibratore, averlo dentro persino in pubblico”. Soppesando le sue parole, mi convinsi che avevamo più aspetti in comune, solo che io ne rappresentavo la versione normalizzata: entrambe eravamo attratte dal nostro stesso corpo, entrambe non avvertivamo bisogno spasmodico di altre persone, entrambe vivevamo una sorta di perenne storia romantica con noi stesse. Lei era infinitamente lasciva, io formalmente pudìca, ma non era osceno quello che avevo fatto con mio cugino nel bosco, non erano licenziosi certi pensieri che mi assalivano, o certe sensazioni che ...
... ricercavo anche in coppia? Sì ero virtuosa e pura esternamente, anzi era mia intenzione esserlo costantemente, ma ero così distante dal concepire le dissolutezze cui si concedeva quella ninfa libertina, nuda al mio fianco, flagellata dai piaceri? “Deb, non sono mai venuta tante volte di seguito come stasera, ma, ti sconvolgerà saperlo, non ne ho ancora abbastanza. Sarà l’atmosfera, sarà sapere che questo è il culmine e la fine di una storia autoerotica intensissima, sarà vedere te così bella, o sapere che stai riprendendo tutto, ma ho ancora dentro un residuo….vorrei ancora….mi eccita questa follia e questa libertà assoluta”…..
Stordita, compresi che sarebbe stata la volta del fallo fittizio ad addentrarsi dentro le profondità esauste della mia bella amica. Le scorgevo gli occhi scintillanti di febbre e voluttà ancora non paga. Con studiata lentezza e camminando sinuosamente, Virginia prese l’arnese dal salotto in divano, per poi farlo aderire la ventosa del dildo ad una cassapanca in legno nella camera dei genitori, una grande stanza con letto matrimoniale e armadi a muro con specchio. “Sai, venivo spesso a masturbarmi anche qui quando i miei non c’erano. Questo specchio può testimoniare cose indicibili contro di me…” mi sorrise ammiccante mentre prese a saettare con la lingua lunga l’asta del dildo lasciando scivolare una striscia di saliva lungo le sue venature che riproducevano quelle di un vero fallo. Si fermò un istante, sussurrandomi: “non hai idea quanta voglia io ...