1. Ricordo di un’estate


    Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... estrasse un dildo che doveva essere di poco più di 20 cm, di quelli abbastanza realistici replicante le venature e il glande, che si attaccano alle superfici con adesivo, quel vibratore curvo di colore fucsia del video, un altro grosso vibratore blu con l’appendice per stimolare il clitoride e uno piccolo che doveva servire appunto solo per soddisfare il clitoride. Vi erano poi una spazzola di legno laccato e una banana. Tutti questi oggetti furono sparsi su una seduta del divano. Inquieta, Virginia si alzò per prendere un lenzuolo color panna che pose sotto di sé e un altro cuscino. Prese anche un pacchetto di sigarette da dieci quasi terminato. “Ma tu non fumi” feci stupita. “No, ma l’ho acquistato molto tempo fa per due o tre video a tema. Le userò anche stasera”. Finiti questi preparativi, mi chiese di tirare fuori dal frigo un infuso di pesca e mango che aveva preparato il giorno prima. “Ci disseteremo con questo…”. Poi, trasse un gran sospiro, reclinò indietro la testa socchiudendo gli occhi, quasi incerta sul da farsi. Infine, mi diede ordine di accendere il programma d registrazione video del pc, posto strategicamente su un tavolinetto al centro del semicerchio del divano ad angolo. Vidi il suo corpo fremere e i giochi cominciarono, io cineasta di un film erotico, Virginia unica attrice.
    
    Con lo zoom del cellulare partii a condurre dalle sue mani. Sapevo si sarebbe data piacere con quelle. Le unghie erano modellate, lievemente più lunghe dei polpastrelli e ...
    ... ricoperte da smalto dello stesso colore del rossetto. Le dita affusolate, ero affascinata da mani così armoniose e ben proporzionate. Proprio allora mi accorsi del profumo al gelsomino, al limone e al legno di cedro che spirava dal collo, dai fianchi e dalla cascata dei capelli corvini. Pazzesca la malìa che tutto quel sentore sapeva imprimere effondendo carezze, abbracciando forme, ricoprendo luci e suoni. Anzitutto, Virginia si mise prona con le tibie sollevate mostrando le caviglie ingabbiate nei lacci delle scarpe. Fissava la telecamera come in attesa. Di un inizio. Poi la mano destra su cui poc’anzi era caduta la mia attenzione si infilò in anfratti ignoti frugando comodamente e roteando il bacino mentre mi sorrideva abbagliandomi dei suoi denti di perla. Come una proiezione di presentimento, si girò su se stessa, dandomi le spalle e mostrandomi la perfezione dei suoi lineamenti scolpiti che scendevano su di un fondoschiena proporzionato e sodo, che la culotte trasparente imprigionava in un vedo non vedo ipnotico. Sempre in quella posizione, VIrginia si carezzò i capelli e tolse l’intimo che le ricopriva il sesso. Ora, se si fosse voltata, non avrebbe potuto celarlo che dietro trasparenze illusorie. Capii che le dita avevano iniziato a danzare scompostamente e, non volendo perdermi nulla, mi spostai per riprenderle il viso, mentre dalla bocca amaranto iniziarono ad essere esalati sospiri dalla placida cadenza. Anche se non la riuscivo a vedere, sicuramente la mano aveva iniziato ...
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